“In Friuli si dice: chi parla tanto sa poco. Oggi c’è la tendenza a far vedere tutto, anche le cose che sarebbe opportuno tenere per sé.
C’è un’esasperazione mediatica del piangere, del ridere, tipica di questi tempi. Anche ai nostri tempi c’era chi andava sopra le righe, erano gli anni Sessanta e Settanta, l’epoca della contestazione, ma era qualcosa di diverso.
Io vengo da una zona morigerata, dove c’era un po’ di vergogna nell’esprimere sentimenti. Oggi no. Credo che un po’ così si perda la sostanza delle cose, se tutto è spettacolo.
Per esempio noi andavamo a ballare solo dopo una vittoria del campionato, mica tutte le sere. Era una cosa straordinaria e si faceva l’alba. Ricordo la vergogna mia e di Capello, una volta che siamo usciti da un locale quando la gente andava a lavorare...”
Dino Zoff
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