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zodiacalmente parlando - TORO

 LA COSTELLAZIONE DEL TORO


Attualmente la costellazione zodiacale del Toro è attraversata dal Sole tra la prima metà di maggio e la metà di giugno, periodo in cui risulta invisibile. La costellazione risplende, invece, tra novembre e dicembre.

Anticamente, al Toro corrispondeva l'inizio dell'anno zodiacale, dal momento che il punto gamma, attualmente nei Pesci, si trovava in questa costellazione presso Aldebaran. La precessione degli equinozi (movimento retrogrado dei punti di intersezione dell'eclittica con l'equatore celeste (equinozi), causato dal moto di precessione dell'asse di rotazione terrestre) ha spostato la posizione del punto equinoziale.

In essa si trovano le Iadi e le Pleiadi. Inoltre il toro è una delle costellazioni più antiche che si conoscano.



I Sumeri

Come dicevo, la costellazione del Toro è molto antica. Viene fatto risalire ai Sumeri. Per gli abitanti della regione di Sumer il Toro celeste era una delle divinità da loro adorate: Guanna.

Visto che ci siamo facciamo un breve viaggio nel panteon dei Sumeri. Questo popolo adorava quattro divinità principali: An il dio del cielo, Ki la dea della terra, Enlil, il dio dell’aria e Enki il dio dell’acqua. A queste quattro divinità ne esistevano altre tre ad esse subordinate. Erano le divinità celesti: Nanna il dio della Luna ed i suoi due figli Utu il dio del Sole e Inanna, regina del cielo e dea dell’amore, della procreazione e della guerra. Al dio della Luna era sacro il Toro e spesso veniva rappresentato con questo animale.

La leggenda del Toro Celeste narra che Ishtar (dea dell'amore e figlia di An), respinta da Gilgamesh, decide di rivolgersi al padre An chiedendogli di mandare sulla Terra il Toro Celeste per punire il re sumero che l'aveva rifiutata. All'inizo il dio An si rifiutò perché sapeva che il Toro era incontrollabile e avrebbe distrutto campi e raccolti. Ishtar allora lo minacciò di aprire le porte dell'inferno (Ishtar era anche sorella della dea dell'ade mesopotamico, Ershkigal) per far fuggire le anime dei morti, affamate di carne umana. Il padre An cedette al volere della figlia e liberò il Toro celeste dando in mano alla figlia le sue redini. Ishtar guidò l'animale verso la città di Uruk (città del re Gilgamesh) per distruggerla: "Al primo sbuffo del Toro Celeste una fossa si aprì, e cento giovani uomini di Uruk caddero in essa. Al suo secondo sbuffo un'altra fossa si aprì, e duecento altri giovani di Uruk caddero in essa. Al suo terzo sbuffo una fossa si aprì, ed Enkidu (compagnio di avventure di Gilgamesh) cadde in essa. Ma Enkidu ne uscì fuori" e bloccò il Toro prima per le corna poi per la coda mentre implorava Gilmesh di colpirlo al collo con la sua spada per ucciderlo. Gilmesh così fece e dopo averlo ucciso gli presero il cuore e lo depositarono di fronte ad Shamash (dio del Sole, degli oracoli e protettore di Gilgamesh).

Il cielo dei Sumeri. Circa 6000-6500 anni fa, gli abitati della terra di Sumer vedevano sorgere il Sole, all'equinozio di primavera, in questa costellazione. Il Toro era quindi una costellazione di riferimento

C'è anche da dire che l'asterismo raffigurante il Toro era differente da quello attuale. Infatti il toro era raffigurato per intero, mentre oggi ne viene rappresentata solo la parte anteriore.

Gli Egizi

Anche il popolo delle piramidi era legato alla figura del Toro. A dire la verità erano molto i tori mitologici venerati dal popolo del Nilo.

La leggenda del Toro-Apis. A Menphi, si adorava il dio Apis che veniva raffigurato come un toro nero con una macchia bianca sulla frotne. Apis era considerato il dio della generazione e della forza fecondatrice. Venne adorato in Egitto fin dalla prima dinastia e a Menfi venne assimilato al patrono della città, Ptah. Le usanze volevano che gli egizi adorassero un toro con il marchio divino che cercavano nella campagna nei pressi della città. Una volta trovato, veniva considerato il successore del dio Apis regnante e dopo i festeggiamenti veniva condotto nel santuario, custodito da sacerdoti, dove era destinato a vivere col suo harem di giovenche. Una volta morto il toro, veniva mummificato e riposto nei sotterranei del Serapeum dove raggiungeva le altre incarnazioni del dio. A questo punto per gli abitanti di Menfi ricominciava la ricerca di una nuova reincarnazione del dio.

Il cielo dei Egizi. Originariamente la costellazione del Toro era più estesa dell'attuale. Infatti raffigurava l'intera figura del Toro. Intorno al 2220 a.C. il popolo egizio la divise in due per far spazio all'Ariete che rappresentava il dio Amon-Ra.



I Greci

Ovviamente se parliamo di mitologia non potevano mancare certamente i Greci.

Il mito del Toro nella Grecia antica era legato al dio dell'Olimpo, Zeus. E' noto che Zeus tradisse continuamente la moglie Era ed il cielo è pieno di personaggi legati a queste relazioni extraconiugali che per essere salvati dall'ira funesta della moglie venivano trasformati in costellazioni.

Una di queste leggende è legata alla figura del Toro e di Europa2. Europa, nativa di Sidone, era l'unica figlia di Argiope e di Agenore, un pastore della terra di Canaan. La fanciulla era solita passeggiare sulle rive del mare presso Tiro, e Zeus invaghitosi per avvicinarla si trasforma in un toro bianco, si confonde tra il bestiame del padre di Europa e manda Ermes a fare in modo che il bestiame si spingesse verso la spiaggia dove si trovava la ragazza. Europa vide nella mandria questo bellissimo toro bianco come la neve, con un petto robusto e due piccole corna, simili a gemme, tra le quali correva un'unica striscia nera e ne rimase colpita. Il toro oltre ad essere molto bello si rivelò mansueto e la fanciulla iniziò a giocare con lui ponendogli fiori in booca e ghirlande sulle corna fino a che, presa confidenza, gli balzò sulla sua groppa. Così la fanciulla si lasciò condurre a trotto fino alla riva del mare dalla quale il toro, improvvisamente si lanciò verso le onde e cominciò a nuotare. L'animale possente continuò a nuotare finché giunsero sulla spiaggia cretese, nei pressi di Gortina. Allorché Zeus si tramutò in Aquila e fece l'amore con Europa in un boschetto di salici presso una fonte. Da questo amore nacquero tre figli: Minosse, Radamanto e Sarpedonte.

Il Toro venne posto in cielo perché trasportò felicemente, fino a Creta, la bella Europa.

originalmente postato da Nausica




continua ........

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