ricordi di una vita lavorativa - gil utensili usati - il MARTELLO
.... quando andai a lavorare come esterno alla DOLOMITE di Montignoso meglio conosciuta come TASSARA tra gli oggetti in dotazione vi era un martello , usato, di discreta fattura e peso , serviva per aggiustare la lamiera in acciaio ove fosse necessario a che i lembi da saldare combaciassero il più possibile
MEMORABILIA ******MEMORABILIA ****** MEMORABILIA ******
.... dovete sapere che spesso alla Tassara facevano dei mattoni non propriamente a misura quindi quando li andavano a mettere nelle casse di misura standard succedeva che gli stessi fuoriuscivano leggermente dalla cassa non permettendo cosi che i coperchi combaciassero con la parte finale della cassa .
il saldare la cassa risultava quindi più complicato dato che non potendo saldare i 2 lembi della lamiera poiché non era possible farli combaciare si doveva dapprima martellarli per avvicinarli il più possibile quindi unirli tra loro tramite saldatura aiutandosi con pezzi di acciaio che apportavano il materiale mancante . in siffatta maniera i tempi si allungavano parecchio , vi erano poi dei casi in cui i mattoni eccedevano talmente tanto dalla cassa da rendere l'operazione chiusura tramite saldatura di fatto impossibile , feci notare il problema a chi di dovere che si rese conto del tutto ma a parte chiacchere e discorsi non trovò mai la soluzione .. così' la trovai io .. dapprima, dove impossibile fare altrimenti, levavo i mattoni che fuoriuscivano troppo per poi buttarli nella discarica adiacente di proprietà della fabbrica stessa poi per quelli ove ciò era impossibile fare dando di quelle martellate che neanche THOR il mitico Dio del tuono dava , così' facendo riducevo parzialmente i mattoni in altezza e al contempo abbassavo la lamiera del coperchio piegandola fin quasi a 90 gradi per poi saldarla direttamente a cannello senza l'ausilio di materiale d'apporto ..
bene fin qui' tutto di normale amministrazione .. successe poi che un giorno che c'era una cassa particolarmente ostica ..
,,, per dirla tutta per renderla saldabile avrei dovuto buttare via tutti i mattoni della prima fila ( quella che fuoriusciva ) cosa impossibile quindi iniziai a dare martellate epocali una dietro l'altra ... fu durante una di queste martellate che la parte in ferro del martello partì' sganciandosi dal manico per volare ad alta velocità verso destinazione sconosciuta ai più , mi accorsi subito del fatto perché notai il poco peso che avevo in mano, praticamente mi era rimasto il manico , scrutando i paraggi vidi il martello piantato nel muro, nel suo volo, menomale, aveva raggiunto il muro di bozze e bucandolo vi si era piazzato dentro.. meno male non aveva colpito nessuno!.
nessuno pareva essersi accorto del fatto... e qui apro parentesi :
" dovete saper che alla Tassara c'era un rumore talmente forte dato dai compressori e dalle presse che formavano i mattoni che quando questi si mettevano in funzione non sentivi neanche lo scoppio di una bomba ... figurarsi il rumore di un martello che andava a piantarsi nel muro ... "
fine parentesi
nascita del MARTELLO definitivo
andai a recuperare il martello e cercai di riposizionarlo ma di fatto c'era poco da fidarsi, poteva essere che il fatto si ripetesse ? non potevo escluderlo ....
.... nel lavorare alla Dolomite o Tassara che dir si voglia avevo notato che gli operai si costruivano dei martelli in ferro o acciaio pieno da usare come utensili per aiutarsi nel togliere pezzi dalle presse, far collimare determinati pezzi tra loro etc cosicché andai dal capo degli operai e gli chiesi se poteva farmi uno di 'sti martelli , dopo qualche giorno me lo consegnò, praticamente era un tubo di ferro/ acciaio pieno di 25 cm circa con attaccato un cilindro circa 15 x 10 cm sempre di ferro/acciaio pieno, il colore era argenteo lucido scintillante, il peso totale era consistente e la forma arrotondata faceva si che onde necessario assestando dei bei colpi la lamiera andava a combaciare perfettamente col lembo della cassa in più se colpivo i mattoni era più difficile che gli stessi si spaccassero in 2 ma al contrario si arrotondavano leggermente sui bordi .. di lì' in avanti non ebbi più problemi col martello e quando vi erano problemi con le casse avevo l'utensile giusto col peso e le fattezze necessarie per risolverlo e con meni colpi necessari rispetto al mertelletto di pria ...
... ogni tanto 'sto mitico martello spariva ... qualche operaio me lo prendeva perché tornava proprio bene a far determinati lavori , non lo faceva per cattiveria od altro ma solo perché vedendomi al lavoro aveva notato che tornava , non si sapeva mai chi lo prendeva e quando dato che la Tassara faceva più turni, io di solito chiedevo e qualcuno me lo riportava oppure quando nessuno era presente me lo andavo a cercare e se alcune volte non lo trovavo ne pigliavo uno dei loro che però come peso e fattezze non era di pari qualità. manovrabilità etc comunque sia 'sto martello alla fine ritornava sempre all'ovile .. .... ....
... peccato non averne una foto e anche il non essermelo portato via dato che poi alla fine era mio, mio e di nessun altro pero metto un disegnetto da me fatto all'istante .. peccato non ci sia stato tutto ...
MEMORABILIA ******* fine MEMORABILIA ******* MEMORABILIA *******
.... quando andai a lavorare come esterno alla DOLOMITE di Montignoso meglio conosciuta come TASSARA tra gli oggetti in dotazione vi era un martello , usato, di discreta fattura e peso , serviva per aggiustare la lamiera in acciaio ove fosse necessario a che i lembi da saldare combaciassero il più possibile
MEMORABILIA ******MEMORABILIA ****** MEMORABILIA ******
.... dovete sapere che spesso alla Tassara facevano dei mattoni non propriamente a misura quindi quando li andavano a mettere nelle casse di misura standard succedeva che gli stessi fuoriuscivano leggermente dalla cassa non permettendo cosi che i coperchi combaciassero con la parte finale della cassa .
il saldare la cassa risultava quindi più complicato dato che non potendo saldare i 2 lembi della lamiera poiché non era possible farli combaciare si doveva dapprima martellarli per avvicinarli il più possibile quindi unirli tra loro tramite saldatura aiutandosi con pezzi di acciaio che apportavano il materiale mancante . in siffatta maniera i tempi si allungavano parecchio , vi erano poi dei casi in cui i mattoni eccedevano talmente tanto dalla cassa da rendere l'operazione chiusura tramite saldatura di fatto impossibile , feci notare il problema a chi di dovere che si rese conto del tutto ma a parte chiacchere e discorsi non trovò mai la soluzione .. così' la trovai io .. dapprima, dove impossibile fare altrimenti, levavo i mattoni che fuoriuscivano troppo per poi buttarli nella discarica adiacente di proprietà della fabbrica stessa poi per quelli ove ciò era impossibile fare dando di quelle martellate che neanche THOR il mitico Dio del tuono dava , così' facendo riducevo parzialmente i mattoni in altezza e al contempo abbassavo la lamiera del coperchio piegandola fin quasi a 90 gradi per poi saldarla direttamente a cannello senza l'ausilio di materiale d'apporto ..
bene fin qui' tutto di normale amministrazione .. successe poi che un giorno che c'era una cassa particolarmente ostica ..
,,, per dirla tutta per renderla saldabile avrei dovuto buttare via tutti i mattoni della prima fila ( quella che fuoriusciva ) cosa impossibile quindi iniziai a dare martellate epocali una dietro l'altra ... fu durante una di queste martellate che la parte in ferro del martello partì' sganciandosi dal manico per volare ad alta velocità verso destinazione sconosciuta ai più , mi accorsi subito del fatto perché notai il poco peso che avevo in mano, praticamente mi era rimasto il manico , scrutando i paraggi vidi il martello piantato nel muro, nel suo volo, menomale, aveva raggiunto il muro di bozze e bucandolo vi si era piazzato dentro.. meno male non aveva colpito nessuno!.
nessuno pareva essersi accorto del fatto... e qui apro parentesi :
" dovete saper che alla Tassara c'era un rumore talmente forte dato dai compressori e dalle presse che formavano i mattoni che quando questi si mettevano in funzione non sentivi neanche lo scoppio di una bomba ... figurarsi il rumore di un martello che andava a piantarsi nel muro ... "
fine parentesi
nascita del MARTELLO definitivo
andai a recuperare il martello e cercai di riposizionarlo ma di fatto c'era poco da fidarsi, poteva essere che il fatto si ripetesse ? non potevo escluderlo ....
.... nel lavorare alla Dolomite o Tassara che dir si voglia avevo notato che gli operai si costruivano dei martelli in ferro o acciaio pieno da usare come utensili per aiutarsi nel togliere pezzi dalle presse, far collimare determinati pezzi tra loro etc cosicché andai dal capo degli operai e gli chiesi se poteva farmi uno di 'sti martelli , dopo qualche giorno me lo consegnò, praticamente era un tubo di ferro/ acciaio pieno di 25 cm circa con attaccato un cilindro circa 15 x 10 cm sempre di ferro/acciaio pieno, il colore era argenteo lucido scintillante, il peso totale era consistente e la forma arrotondata faceva si che onde necessario assestando dei bei colpi la lamiera andava a combaciare perfettamente col lembo della cassa in più se colpivo i mattoni era più difficile che gli stessi si spaccassero in 2 ma al contrario si arrotondavano leggermente sui bordi .. di lì' in avanti non ebbi più problemi col martello e quando vi erano problemi con le casse avevo l'utensile giusto col peso e le fattezze necessarie per risolverlo e con meni colpi necessari rispetto al mertelletto di pria ...
... ogni tanto 'sto mitico martello spariva ... qualche operaio me lo prendeva perché tornava proprio bene a far determinati lavori , non lo faceva per cattiveria od altro ma solo perché vedendomi al lavoro aveva notato che tornava , non si sapeva mai chi lo prendeva e quando dato che la Tassara faceva più turni, io di solito chiedevo e qualcuno me lo riportava oppure quando nessuno era presente me lo andavo a cercare e se alcune volte non lo trovavo ne pigliavo uno dei loro che però come peso e fattezze non era di pari qualità. manovrabilità etc comunque sia 'sto martello alla fine ritornava sempre all'ovile .. .... ....
... peccato non averne una foto e anche il non essermelo portato via dato che poi alla fine era mio, mio e di nessun altro pero metto un disegnetto da me fatto all'istante .. peccato non ci sia stato tutto ...
MEMORABILIA ******* fine MEMORABILIA ******* MEMORABILIA *******
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