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LA CRISI UCCIDE ANCHE BABBO NATALE

 BABBO NATALE IS DEAD ?



La vera storia (antica) di Babbo Natale


Il 25 dicembre è la data di una festività religiosa. Gli antichi romani vi festeggiavano la festa del ‘Deus Sol Invictus’, nella quale si celebrava la vittoria della luce sulle tenebre, in concomitanza con la ripresa dell’allungamento delle ore di luce. Nella seconda metà del IV secolo, quando ormai il Cristianesimo era diventata religione di stato, la Chiesa ne assunse il simbolismo applicandolo a Cristo, sole nascente che viene nel mondo per portare la luce agli uomini. Oggi, invece, è la data di una straordinaria festa commerciale, il cui unico e affermato testimonial è Babbo Natale. Ma chi è realmente costui?

babbo-natale-san-nicola

Ogni anno, milioni di bambini in tutto il mondo aspettano con ansia l’arrivo di Babbo Natale. I genitori raccontano ai loro figli la storia di un uomo anziano con la barba bianca, vestito con un giubba rossa, che vive al Polo Nord e che ogni notte del 25 dicembre gira il mondo a bordo della sua slitta volante trainata da renne magiche per distribuire regali ai bambini più buoni.

In realtà, questa favola, che non ha nulla a che vedere con le storia vera che lega la figura di Babbo Natale al personaggio storico di San Nicola, è la sapiente opera di cesellatura portata avanti dai maghi del marketing. In realtà, il Babbo Natale vestito di rosso e con la barba bianca è un personaggio inventato.

Peggio. Un personaggio pubblicitario. Sono stati infatti i pubblicitari della Coca Cola, all’inizio degli anni ’30, a creare l’immagine del vecchietto sulla slitta, per promuovere la bevanda nei mesi invernali. In particolare il celebre illustratore Haddon Sundblom: fu lui a porre la firma al primo disegno del moderno Santa Claus.

Sarebbe bello, per amore di verità e di rispetto per i propri figli, che i genitori raccontassero anche la storia del vero Babbo Natale, un uomo che ha dedicato la sua vita alla cura dei bambini più poveri. La sua storia comincia con Nicola (270-343 d.C.), un uomo nato a Patara, all’epoca un villaggio greco, ma che poi è diventato parte della Turchia.

Come riportato sul sito del St. Nicholas Center, Nicola nasce in una famiglia benestante, dal quale riceve una solida educazione religiosa. Entrambi i suoi genitori morirono a causa di un’epidemia, quando Nicola era ancora molto giovane. Affascinato dalle parole di Gesù “va, vendi quello che hai e dallo ai poveri”, Nicola utilizzò tutta l’eredità lasciatagli dai genitori per aiutare i bisognosi, gli ammalati e i sofferenti.

Sentì ad un tratto di voler dedicare la sua vita a Dio, diventando vescovo di Myra ancora molto giovane. Il vescovo Nicola divenne subito noto in tutto il paese per la sua generosità verso i più bisognosi, il suo amore per i bambini e la sua attenzione per i marinai e le navi.

Sotto il regno dell’imperatore Diocleziano, il quale perseguitò spietatamente i cristiani, il vescovo Nicola ebbe a soffrire l’esilio e la prigionia. Le prigioni pare che fossero così piene di vescovi, sacerdoti e diaconi che non ci fosse più spazio per assassini, ladri e rapinatori. Dopo la sua liberazione, Nicola partecipò ai lavori del Concilio di Nicea del 325 d.C. La sua morte avvenne il 6 dicembre 343 d.C. A Myra, dove fu sepolto nella chiesa cattedrale.

Sono molte le storie che si sono tramandate sulla vita e le opere di San Nicola, le quali ci aiutano a comprendere il suo carattere straordinario e perchè fosse così amato e venerato come protettore dei bisognosi e dei bambini. In una di queste, si racconta che Nicola aiutò segretamente un povero padre di tre giovani donne con tre sacchetti pieni d’oro.

Se le tre figlie non avessero avuto una buona dote, non avrebbero trovato marito e sarebbero state vendute come schiave. I sacchetti con l”oro, lanciati attraverso una finestra aperta, finirono in alcune calze lasciate ad asciugare davanti al fuoco del camino. Ed è così che nacque l’usanza per i bambini di appendere le calze per ricevere i regali di San Nicola.

Altre storie raccontano di come Nicola salvò il suo popolo dalla carestia, difese gli innocenti ingiustamente accusati e aiutò i bambini bisognosi. Molte delle sue azioni erano compiute in segreto, senza aspettarsi nulla in cambio. Nel giro di un secolo dalla sua morte fu riconosciuto e celebrato come un santo. Oggi è venerato in Oriente e Occidente come patrono di una grande varietà di persone: bambini, marinai, orfani, viaggiatori, poveri, fanciulle da marito, vittime di errori giudiziari e prigionieri.

Attraverso i secoli, San Nicola ha continuato ad essere venerato dai cattolici, ortodossi e protestanti. Con il suo esempio di generosità verso chi è nel bisogno, specialmente i bambini, San Nicola continua ad essere un modello per uno stile di vita basato sulla cura altrui e sull’affetto gratuito.

Almeno fino a quando le multinazionali non ne sterilizzeranno completamente la figura facendone un testimonial commerciale. Una società civile, a prescindere dall’orientamento religioso dei suoi componenti, non dovrebbe permettere l’annacquamento delle proprie figure ‘eroiche’ tradizionali.

Certamente, le religioni (tutte) hanno commesso errori e misfatti nel corso della storia, ma hanno sempre rappresentato un baluardo contro la completa ‘cosificazione’ della vita e l’ultimo contatto con la domanda sul senso della vita. Nel disegno scellerato di chi vuole trasformare l’uomo in uno schiavo-consumatore, le religioni hanno il fastidioso pregio di stimolare il contatto con la dimensione spirituale dell’esistenza: non bisogna permettere il loro annientamento, sia per ragioni culturali che per ragioni antropologiche.

Ed è questo l’augurio che facciamo a tutti gli amici del Navigatore Curioso per questo Natale 2013: possiate rimanere in contatto con la dimensione spirituale dell’Universo, perchè la vita, a poco a poco, vi sveli il suo meraviglioso segreto. Buon Natale a tutti.

Fonte:vai
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intanto nei palazzi del potere ...................


TOH CHE CASO...

Serracchiani, al maneggio della presidente la Regione dà 40mila euro

La governatrice Debora ha una passione per i cavalli. Ed ecco che nella manovra del Friuli Venezia Giulia spunta un emendamento "ad equinum"


http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/1376504/Serracchiani--al-maneggio-della-presidente-la-Regione-da-40mila-euro.html
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I soldi per l'editoria e per i giornali asserviti non mancano mai. Anzi, nel 2013 aumentano. E' il miracolo italiano di Capitan Findus Letta: il rilancio della carta stampata. Un mercato che sta scomparendo in tutto il mondo, ma che in Italia, grazie alla lingua sovrasviluppata di una classe di pennivendoli, non conosce freni. 
Legge di stabilità per il 2013: 137 milioni di euro
Legge di stabilità per il 2014: 175 milioni di euro
Legge di stabilità per il 2015: 119 milioni di euro
Legge di stabilità per il 2016: 120 milioni di euro
Siamo al 70simo posto per la libertà di stampa nel mondo grazie a una serie di sovvenzioni dirette e indirette, all'occupazione militare dell'informazione.
Le ricche elemosine di Stato per il 2013 non sono ancora note nel dettaglio, ma affinché il panettone che il Nipote mangia con avidità, vi rimanga sul vostro stomaco di contribuenti sono elencati alcuni giornali con i soldi ricevuti nel 2012.
I fondi per l'editoria vanno aboliti dal 2013. Giornale vive se lettore compra. Se lettore non compra giornale chiude. E' la legge del mercato che, per i giornalisti amici, non si applica mai.

I finanziamenti pubblici ai giornali percepiti nel 2012, la Top 10:
- Avvenire: 4.355.324 di euro
- Italia Oggi: 3.904.773 di euro
- L'Unità: 3.615.894 di euro
- Il Manifesto Quotidiano Comunista: 2.712.406 di euro
- Cronaca qui.it: 2.361.897 di euro
- La Padania: 2.001.468 di euro
- Il Foglio: 1.523.106 di euro
- Il Corriere Mercantile: 1.434.850 di euro
- Europa: 1.183.113 di euro
- Il Secolo d'Italia: 992.804 di euro


NB: Per Radio Radicale sono stanziati 10 milioni per il 2014 e 10 per il 2015 (convenzione tra il Ministero dello Sviluppo Economico e il Centro di produzione Spa, titolare di Radio Radicale)

fonte
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i casi simili sarebbero numerosi ma non è per questo che ce la prendiamo più di tanto se ce la prendiamo è per il fatto che quando servono per malati , per la povera gente etc i soldi o  non si trovano mai oppure ce ne son sempre pochi e nulla poi però spuntano 'ste boiate che ci fanno vergognare di essere della stessa razza di chi  'ste cose le inventa , propone e fa .... oltre che farci domandare " ma che faccia tosta ci hanno loro qui, ? " e anche " ma come possono/possiamo permetterlo ? " , per il possiamo ( e parliamo dei politici ) la risposta risiede nei numerosi scandali passati , presenti e futuri a loro dedicati, sul come possiamo noi cittadini Italiani permettere ciò?,, bhè, qui la risposta si fa un pochino complicata
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Elisabetta Canalis e Maddalena Corvaglia si picchiano senza pietà 

Allenamento mattutino con Krav Maga per Elisabetta Canalis e Maddalena Corvaglia



Via Instagram da tempo dichiaratamente innamorata del Krav Maga, ha pubblicato 3 video in cui prende a legnate la bionda Corvaglia, con foga e spirito agonistico. ‘Morning training‘ ha commentato divertita un’agguerrita Elisabetta, con la Maddalena molto più esplicita e candidamente preoccupata: ‘Su la guardia Corvaglia sennò la sarda mena!!! Meno male che ci vogliamo bene….perché altrimenti….



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le buone notizie ....   le buone notizie ....    le buone notizie ....   le buone notizie ....



RAGNARÖK: LA FINE DEL MONDO SI AVVICINA ED È PREVISTA PER IL 22 FEBBRAIO 2014




Dopo la profezia dei maya, secondo la quale il 21 dicembre 2012 avrebbe dovuto finire il mondo, ecco che arriva quella della popolazione vichinga, che pone come data di scadenza il 22 febbraio 2014.
Conosciuta come Ragnarök (destino degli dei), l’apocalisse vichinga prende il via con il suono del corno del dio norreno Heimdallr. Alla fine dei tempi, le forze del caos (disordine) primordiale, sotto la guida di Loki, spezzeranno le loro catene e prenderanno il sopravvento sul cosmo (ordine), dando via alla battaglia finale.


I segni dell’approssimarsi della fine saranno individuabili nella elevata immoralità dell’umanità: i fratelli si combatteranno l’un l’altro per uccidersi; nessun uomo avrà pietà per l’altro uomo  Si sentirà di unioni aberranti tra fratelli e sorelle, e tra genitori e figli; la prostituzione sarà ampiamente diffusa.

Secondo le leggende vichinghe, un altro segno premonitore dell’Apocalisse sarà l’avvicendarsi di tre inverni gelidi, uno dietro l’altro. Durante l’Apocalisse, il Sole si oscurerà perché verrà divorato dal lupo Skoll, mentre suo fratello Hati provvederà a cibarsi della Luna. Le stelle cadranno e la terra sarà consegnata all’oscurità eterna. Ci saranno grandi terremoti , il mare si riverserà sulla terra e il cielo sarà macchiato di sangue.

Le due forze contrapposte si annienteranno a vicenda, distruggendo con loro l’intera creazione. Dalle sue ceneri, tuttavia, risorgerà un nuovo mondo, prendendo il principio da una nuova coppia superstite della battaglia, Líf e Lífþrasir, ricominciando così un nuovo ciclo di ascesa e decadenza.

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