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LE PETTOLE TARANTINE e la loro leggenda

 LA LEGGENDA DELLE PETTOLE

La leggenda e la tradizione delle pettole tarantine narra, che, nel Novembre 1210, o su per giù, una signora di Taranto, abitante in Città Vecchia, si distrasse per uscire sul balcone e sentire gli zampognari che suonavano.
La signora lasciò a lievitare la pasta del pane che preparò come di consueto di buon mattino. Una volta entrata in casa, la pasta era lievitata troppo, ormai, il pane non potè piu’ infornarlo.
Decise di riempire d’olio una pentola, ci mise dentro i pezzi della pasta, a poco a poco e vide che si formarono delle frittelle.. ci aggiunse cannella e zucchero che i suoi figli apprezzarono molto. Alla sera, per sfamare suo marito che arrivava da una giornata di lavoro da pescatore in mare, aggiunse all’impasto dei pezzi di acciughe.
Questa è la ricetta della tradizione delle vere pettole tarantine (Pettele in antico greco, significa ”palline”, o “cuscini”, meglio note i ‘cuscini del bambino Gesù') con cui i tarantini celebrano l’inizio del periodo natalizio che comincia il 22 novembre.



Impastare 1/2 kg di farina con 500 ml di acqua tiepida con dentro sciolto 1/2 cubetto di lievito di birra ,un cucchiaino di zucchero e mezzo cucchiaino di sale; amalgamare il tutto energicamente e far lievitare per due ore.
Quando il volume dell'impasto sarà raddoppiato, aiutandosi con un cucchiaio far scivolare una piccola quantità di impasto in olio ben caldo.
Gustatele quanto saranno dorate e ancora ben calde con zucchero o vincotto.



il vincotto


l vino cotto è un’antica ricetta autunnale della tradizione contadina. Ecco come prepararlo facilmente in casa per averlo a disposizione tutto l’anno


Dal profumo intenso e inebriante, il vino cotto è una ricetta molto antica e tramandata di generazione in generazione, soprattutto nelle regioni del Centro e del Sud Italia, come le Marche, la Puglia e la Sicilia. Si tratta di una deliziosa conserva, a base di mosto, legato alla tradizione contadina, ma preparata ancora oggi in diverse varianti. A rendere unica questa ricetta autunnale è la sua versatilità. Il vino cotto può essere, infatti, usato per preparare dolci, tra cui torte e biscotti, ma anche per arricchire sughi e altre pietanza, In passato, veniva adoperato pure come “rimedio della nonna” contro la tosse e il raffreddore. 
ecco come preparare questa conserva autunnale che può restare in dispensa anche per diversi mesi. 

Ingredienti 

3 litri di mosto d’uva
3 bastoncini di cannella 
una manciata di chiodi di garofano 
Preparazione
Per prima cosa filtrare il mosto con una garza o un colino a maglie strette in una pentola. Portare a ebollizione e continuare a cuocere a fuoco lento per almeno tre ore, mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno. A circa metà cottura aggiungete i bastoncini di cannella e i chiodi di garofano o altre spezie che preferite. Lasciate cuocere a fiamma bassa fin quando il mosto non sarà diventato un terzo rispetto alla quantità iniziale. Una volta ridotto di volume, spegnere la fiamma e lasciare raffreddare un po’ il composto, rimuovendo i bastoncini di cannella e i chiodi di garofano. 

Con il vino cotto ancora tiepido riempite i vasetti, precedentemente sterilizzati. Chiudete ermeticamente e lasciateli capovolti per circa dieci minuti sul tavolo. Riponete i barattoli in un luogo fresco e asciutto. Se perfettamente conservato, il vino cotto può durare anche oltre 12 mesi. 





in mancanza di questo particolare prodotto possiamo " attrezzarci " col fai da te  e farne uno perlomeno simile quindi :
ricetta vincotto facsimile fatto in casa 

INGREDIENTI per circa 350 ml di sciroppo:
2 litri di succo d’uva puro senza zucchero
2 cucchiai di zucchero
DESCRIZIONE:
Versate il succo d’uva nella pentola, coprite con un coperchio e portate ed ebollizione.
Non appena il succo bolle, togliete il coperchio e fate cuocere per circa 1 ora e mezza o fino a quando il succo non sarà diventato 1/3 del suo liquido iniziale.
A questo punto aggiungete lo zucchero per ottenere un po’ più di sciroppo, altrimenti continuate la cottura per altri 30 minuti.
Lo sciroppo è pronto per essere imbottigliato. Utilizzate bottiglie ben sterilizzate.
Per evitare di far ammuffire lo sciroppo, bollite le bottiglie per circa 30 minuti, in modo da ottenere il sottovuoto.


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