GIORGIO PARISI: CHI È IL FISICO ITALIANO CHE PUÒ VINCERE IL NOBEL
[Giorgio Parisi in una intervista a Paolo Travisi, 2021]
Negli scorsi giorni molti quotidiani hanno riportato la notizia della presenza del fisico italiano Giorgio Parisi nella classifica “Clarivate Citation Laureates”, una lista dei ricercatori le cui pubblicazioni sono le più citate a livello internazionale.
La classifica è il risultato delle analisi condotte dall’agenzia statunitense Clarivate, relative alle pubblicazioni accademiche nel campo della fisica, della chimica, della medicina o della fisiologia e dell’economia.
La lista è considerata una sorta di “anticamera” del Nobel e i ricercatori presenti sono ritenuti i principali candidati a ricevere il prestigioso premio, come è accaduto a Kip Thorne e Rainer Weiss nel 2017. Da quando esiste questa lista, ovvero dal 1989, Parisi è il primo italiano a comparirvi.
Il professor Parisi ha ricevuto di recente anche un altro prestigioso riconoscimento: il premio Wolf per la fisica, assegnato a febbraio 2021. È stato il terzo italiano a riuscirci, dopo Giuseppe Occhialini nel 1979 e Bruno Benedetto Rossi nel 1987.
Ma chi è Giorgio Parisi? E di cosa si occupa – o si è occupato – nella sua carriera cinquantennale?
Giorgio Parisi è nato a Roma il 4 agosto del 1948, è professore ordinario di Fisica Teorica all’Università di Roma, “La Sapienza”, ricercatore associato all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dal 2018 Presidente dell’Accademia dei Lincei.
Il padre di Giorgio era titolare di un’impresa edile ed incoraggiò il figlio a studiare ingegneria affinché potesse aiutare la ditta. Tuttavia Giorgio, appassionato di romanzi di fantascienza e di libri di divulgazione scientifica, era indeciso tra fisica e matematica e alla fine scelse fisica.
Giorgio Parisi si laureò nel 1970 con una tesi sul bosone di Higgs sotto la guida di Nicola Cabibbo. Subito dopo entrò come borsista nei Laboratori Nazionali di Frascati, dove si occupava di fisica delle alte energie, teoria dei campi e meccanica statistica.
Dopo alcune esperienze all’estero (Columbia University, Institut des Hautes Études Scientifiques ed Ecole Normale Superieure de Paris) tornò in Italia per lavorare come ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Nel 1981 ottenne la cattedra di Fisica teorica all’Università di Roma II “Tor Vergata” e nel 1992 quella di Teorie quantistiche alla Sapienza, dove lavora tuttora.
I suoi lavori più significativi riguardano probabilmente i cosiddetti vetri di spin, ovvero degli insiemi di magneti elementari le cui interazioni sono definite da leggi probabilistiche, problema di cui si è occupato a partire dal 1978.
Quando si parla di vetri, in fisica e chimica, non si intendono soltanto quelli di porte e finestre ma una classe di materiali con alcune caratteristiche tipiche dei solidi (durezza, resistenza, capacità di conservare la forma ecc.) e altre tipiche dei fluidi (struttura disordinata, isotropia ecc.). Il vetro può essere definito come un liquido ad elevatissima viscosità, che possiede la rigidità dei solidi e l’isotropia dei liquidi.
Per spiegare che cosa sono i vetri di spin utilizzerò le parole dello stesso Parisi: «Supponiamo di avere un gruppo di persone, in cui ci sono simpatici o antipatici, come spesso capita perché i rapporti sono variabili. Dividiamoli in due pulmini, le persone simpatiche tra di loro vorranno stare insieme ed evitare le antipatiche, ma questo non è possibile perché se l’amico del tuo amico è tuo nemico a quel punto non sappiamo più se seguire il nostro amico o allontanarci dal nemico. Il problema dei vetri di spin è trovare la soluzione che migliora al massimo la soddisfazione generale».
I vetri di spin sono costituiti da un materiale cristallino (es. rame) e da una piccolissima percentuale di atomi di un materiale ferromagnetico (es. manganese) disposti in modo casuale.
Il comportamento dei vetri di spin è divenuto uno dei modelli fondamentali della meccanica statistica per descrivere i sistemi complessi e Parisi ha avuto il merito di ricavarne la soluzione di equilibrio.
È difficile fornire una definizione generale di “sistema complesso”. Innanzitutto è opportuno precisare che in questo ambito la parola “complesso” non è sinonimo di “complicato”. In generale un sistema complesso è un insieme di elementi che interagiscono gli uni con gli altri e che non può essere studiato in modo completo suddividendolo nelle sue parti.
Sono sistemi complessi gli organismi viventi, il nostro cervello e altri organi e apparati, il clima globale, gli ecosistemi, la crosta terrestre, i sistemi sociali ed economici ecc.
La teoria dei vetri di spin è alla base delle reti neurali, formate da un grande numero di neuroni ognuno dei quali manda segnali ad altri, e dell’intelligenza artificiale, argomenti di cui lo stesso Parisi si è occupato.
Tra i sistemi complessi di cui si è occupato Giorgio Parisi, uno dei più affascinanti anche per i non addetti ai lavori è probabilmente quello degli stormi di uccelli in volo.
Nell’inverno tra il 2005 e il 2006, Parisi e i suoi colleghi hanno realizzato centinaia di migliaia di fotografie ad alta definizione di stormi di uccelli in volo per poi analizzarle al computer. Lo scopo è quello di comprendere come interagiscono tra loro gli uccelli per prendere decisioni collettive. Lo stesso approccio può essere utilizzato per analizzare banchi di pesci o nugoli di moscerini.
«Gli uccelli in volo possono sembrare molto diversi dai vetri di spin ma hanno qualcosa in comune», ha dichiarato Parisi. «Ciò che condividono, ed è molto interessante, è come nasce il comportamento complesso. Questo è un tema ricorrente in fisica e biologia e molte delle ricerche che ho condotto sono finalizzate a rispondere a questa domanda: come può sorgere un comportamento collettivo complesso a partire da elementi ciascuno dei quali ha un comportamento semplice?»
Della vita privata di Giorgio non si sa molto. È sposato con Daniela e ha due figli, Lorenza e Leonardo. In un’intervista a Repubblica ha parlato della sua passione per il ballo: in particolare salsa, bachata, danze popolari greche, come il sirtaki, e brasiliane, come il forró.
Dopo aver ricevuto il premio Wolf, Parisi ha dichiarato: «Il merito di questo premio va anche a tantissimi collaboratori che ho avuto, con i quali ci siamo divertiti nel cercare di svelare quelli che una volta si chiamavano i “misteri della natura”».
Il premio Nobel per la fisica 2021 sarà annunciato martedì 5 ottobre alle 11:45. Comunque vada, congratulazioni al professore e ai suoi collaboratori!
Immagine: il prof. Giorgio Parisi alla lavagna (fonte: uniroma1.it).
Bibliografia:
Regina L. Nuzzo, Profile of Giorgio Parisi, Proceedings of the National Academy of Sciences, 2006;
Giorgio Parisi, La complessità da un punto di vista fisico, Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL, 2001;
Elena Agliari, Adriano Barra, La meccanica statistica dei sistemi complessi, Ithaca, 2020.
Commenti
Posta un commento