“Nel ‘71 mi davano del vecchio, urlavano che ero finito. Avevo solo ventisette anni, ma sembrava, dopo quegli anni fantastici, che avessi già fatto tutto.
Quegli anni difficili io li ho presi sul serio. Era un momento delicato per me, perché mio padre era morto, proprio nel ‘71. Mi è crollato il mondo.
Negli anni successivi vedevo la gente per strada che mi riconosceva, però avevo la sensazione che mi guardassero non dico con commiserazione, ma quasi. Come a dire ‘ma questo, che fine ha fatto?’. Avevo questa sensazione, ma forse ero io, ero io dentro. Però mi sentivo vivo.
Poi ci fu Uno su mille. Musica e televisione, intrecciati, mi fecero ritrovare un pubblico largo. Ci sono diversi giorni che non vorrei rivivere, però ho capito che nella vita serve anche il dolore.”
Gianni Morandi,
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