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testimonianze - Fabrizio De Andrè

 Perché hai scelto proprio la Sardegna?

"Avevo una casa al mare, qui, e questa terra mi aveva sempre affascinato. E oltre alla terra, mi sono sempre piaciuti i suoi abitanti, così pieni di dignità e di tenacia, così orgogliosi, così sinceri. 

Mi piace fermarmi a parlare con loro. Mi piace averli amici. Qui c'è ancora la possibilità dei rapporti umani. La gente non corre sempre, presa da mille affanni. Qui ci si può ancora fermare a bere insieme un bicchiere di vino e a parlare senza fretta. Qui trovi ancora un idraulico che viene ad aggiustarti un guasto alla domenica, a mezzogiorno e, poi, magari, si ferma a mangiare insieme a noi. 

E poi mi piace la Sardegna perché è una terra aspra, dura ma forte, e ti dà un senso di sicurezza, di protezione. Non si può non amarla. Non restare affascinati. 

Eravamo qui, al mare, quando chiesi ad un vecchio conoscente di provare a cercarmi qualche pezzo di terra. Anche Dori amava la campagna. Ne avevamo parlato molte volte. Ci piaceva l'idea di mettere qui le nostre radici. È venuta fuori la possibilità di prendere "L'agnata", qui, nel cuore della Gallura e mi ha dato subito un senso di pace: il suo nome, in dialetto, vuol dire "angolo protetto", e ci sembrava anche di buon auspicio".

Hai mai voglia di tornare indietro?

"Ho voglia di andare avanti, sempre di più. Per questo, mi sento ormai più contadino che musicista. Questo è il mio punto di arrivo. Qui, voglio vivere, diventare vecchio, vedere la mia vita che continua".

Da "Tutto - Speciale Fabrizio De André", maggio 1979

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