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notizie dal web - DIcembre 2015

i post dai blog ----- dai forum ---------- dai newsgroup  --------- dai ...... insomma i post trovati nel WEB ---------

rubrica a costo zero in cui compare uno o piu' post presi pari pari da uno dei numerosi blog, Forum, etc. etc.  presenti su internet .
per avere il grande onore di apparire su questa rubrichetta ( che dice diventerà mitica intorno al 2023 ( il post deve essere esaustivo e avere una benchè minima utilità inoltre deve attrarre la mia curiosità e passare indenne attraverso le grandi manovre della censura prepubblicazione del noto dicitore etc etc Angiò di Pallevizze .
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Trovato modo per immagazzinare l’elettricità nella “carta”



Alcuni scienziati svedesi (Università Linköping e KTH Royal Institute of Technology) insieme ai colleghi danesi dell’Università Tecnica della Danimarca e americani dell’Università del Kentucky hanno realizzato un materiale, molto simile alla comune carta, in grado di immagazzinare l’energia elettrica. Un foglio di tale sottile materiale (spessore inferiore a 0,5 mm e diametro di 15 centimetri) è in grado di immagazzinare una capacità elettrica di 1 farad, quasi la stessa capacità di molti super condensatori installati nei dispositivi elettrici ed elettronici presenti sul mercato.

Il materiale, composto da un polimero conduttivo e nano-cellulosa, può essere ricaricato per centinaia di volte. Il tempo di ricarica di questo materiale è molto breve, solo una manciata di secondi. «Le pellicole in grado di funzionare come condensatori esistono da diverso tempo» scrive il dott. Xavier Crispin, ricercatore del laboratorio di elettronica organica dell’Università Linköping. «Quello che abbiamo fatto è produrre il materiale in tre dimensioni. Siamo in grado di realizzarne sottili fogli» prosegue il ricercatore.

Come viene prodotto il nuovo materiale?
A prima vista il materiale assomiglia a una carta nera ma toccandolo sembra più plastica. Tuttavia il materiale mostra altre caratteristiche tipiche della carta come ad esempio la robustezza (durante gli esperimenti i fogli sono stati piegati per realizzare degli origami). Il team ha creato i fogli frammentando le fibre di cellulosa con acqua ad alta pressione: le fibre, dal diametro di appena 20 nanometri, sono state aggiunte a una soluzione di acqua contenente un polimero caricato elettricamente. Il polimero forma un sottile strato sulle fibre.



La miscela è composta da nano-cellulosa e un polimero conduttivo. 

«Le fibre ricoperte sono aggrovigliate, il liquido che si trova tra di esse si comporta come un elettrolita» scrive il dott. Jesper Edberg, ricercatore che fa parte del team. Il processo completo è stato descritto sulla rivista Advanced Science. Il materiale ha stabilito nuovi record di conducibilità
Secondo i ricercatori il materiale ha stabilito nuovi record di conducibilità simultanea per ioni ed elettroni e potrebbe avere un impatto significativo su come immagazziniamo l’energia nei piccoli dispositivi. Ulteriori ricerche potrebbero essere in grado di soddisfare le esigenze di maggiore capacità.

Le batterie e i condensatori attualmente sul mercato utilizzano grandi quantità di metallo e spesso contengono sostanze chimiche tossiche mentre, la “carta accumulatrice” è composta da materiali semplici: cellulosa rinnovabile e polimeri già disponibili sul mercato.
Secondo i ricercatori il materiale è leggero, non necessita di sostanze chimiche pericolose o di metalli pesanti, ed è impermeabile. La sfida più grande sarà quella di riuscire a sviluppare un processo industriale per la produzione su larga scala. Come per la pasta di legno, il materiale deve essere disidratato per ottenere il rivestimento. In un futuro non molto lontano forse sarà possibile vedere delle applicazioni pratiche di questo nuovo materiale.

fonte
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Riscaldare casa con 20 euro l’anno? Si può con E-cat, ma nessuno ve lo dirà mai!



Se tutto va bene, dovreste presto essere in grado di aggiungere al vostro riscaldamento centralizzato esistente un dispositivo rivoluzionario da 400 a 500 dollari / euro con cui potrete riscaldare la vostra casa con una sola cartuccia riciclabile a base di polvere di nichel, per meno di 20 dollari / euro all’anno.

Fino a poco tempo fa, il prezzo del dispositivo è stato stimato a $ 4,000. Grazie alla volontà del suo progettista, l’ingegnere Andrea Rossi (1950), alla partnership industriale con National Instruments negli Stati Uniti, e alla produzione altamente automatizzata, il prezzo è stato diviso per dieci, al fine di tagliar le gambe al mercato di copie per il reverse engineering che sicuramente appariranno una volta che il sistema sarà avviato in larga scala. Obiettivo: 1 milione di unità domestiche all’anno dai primi mesi del 2014. (*) Delle dimensioni di un computer portatile (il processore è della misura di un pacchetto di sigarette), e di una sicurezza proclamata come totale, questo sistema rivoluzionario, detto di reazione nucleare a bassa energia, non emette, secondo Rossi (ed il Professor Focardi – Università degli Studi di Bologna) alcuna radiazione o emissione di alcun tipo. Il nichel è abbondante sulla Terra e non è costoso, ma è tossico, soprattutto in polvere, e il trattamento deve essere fatto da professionisti. La quantità di nickel consumato nel processo è estremamente ridotta. Per farsene una idea, secondo Andrea Rossi, un solo grammo può produrre 23.000 megawatt/ora di energia (sì, ventitremila megawatt/ora !). 
L’ E-cat è un sistema rivoluzionario che utilizza il calore di polvere di nichel, un’infima quantità di idrogeno, uno o più catalizzatori specifici, come pure delle frequenze radio per mettere in moto le forze repulsive (Coulomb) tra le particelle subatomiche in modo vantaggioso, un po’ come ciò che accade nelle arti marziali orientali. Al momento del lancio, il processo di preriscaldamento del sistema consuma 3000 watt per un’ora. Poi, una volta avviato, il consumo di potenza diventa insignificante, come un computer, producendo una quantità straordinaria di energia termica per riscaldare l’acqua in modo stabile e controllato a 120°C. 

Il sistema può essere completamente fermato nel giro di 30 a 60 minuti. L’ E-cat è in corso di certificazione negli Stati Uniti da UL (Underwriters Laboratories). Una fabbrica completamente robotizzata sarebbe in costruzione, a quanto sembra in Massachusetts, con National Instruments come partner industriale. Nel giro di 12 a 24 mesi, il sistema sarà anche in grado di generare elettricità, una volta superate le difficoltà di mantenere la temperatura a 400°C (anziché gli attuali 120°C). La distribuzione e la vendita saranno effettuate attraverso partner autorizzati, nonché via Internet. Pre-ordini, senza impegno finanziario, possono essere effettuati già da ora tramite il sito Ecat.com. Visti i rischi inerenti a questo tipo di avanguardistico progetto industriale, Andrea Rossi non vuole in questa fase aprire il capitale a degli investitori privati, accettando il solo sostegno delle imprese e organizzazioni che intendono investire piccole somme di denaro. 

In conclusione, questi pensieri di Brian Josephson, Premio Nobel per la Fisica 1973: “Ad oggi, non vi è alcuna base per dubitare delle affermazioni di Rossi” e “reattori del tipo Rossi sono già in produzione e secondo M. Dennis Bushnell Chief Scientist alla NASA, potrebbero “cambiare completamente la geo-economia, geopolitica e risolvere i problemi del clima e dell’energia“. (link) Se confermato, sembra che siamo davvero in presenza di un cambiamento di paradigma nel settore dell’energia. Probabilmente paragonabile alla scoperta della ruota o del fuoco.

 Per ulteriori informazioni: E-Cat è stato descritto sulla AgoraVox 22/12/11 e 29/10/11 , dopo la decisiva semi-pubblica manifestazione a Bologna, di un generatore di E-cat industriale da 1 megawatt.

Fonte: au-bout-de-la-route.blogspot.com

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meglio gli antidolorifici naturali o l'aspirina?

Antidolorifici naturaliantidolorifici Aspirina, ibuprofene e paracetamolo (tachipirina) sono molto usati per cercare di far passare il dolore ma hanno effetti collaterali anche gravi. Aumentano infatti il rischio di problematiche cardiache e circolatorie (tra cui ictus e infarto) e gastrointestinali, come sanguinamenti e perforazioni a livello gastrico e intestinale.

Uno studio su 100.000 persone ha osservato che i consumatori di aspirina, rispetto a quelli che assumevano il placebo, registravano il 30% circa in più di probabilità di soffrire di un evento grave di tipo emorragico soprattutto a livello gastrointestinale.

Il Dott. Sreenivasa Seshasai del Centro Ricerche Scienze Cardiovascolari a San Giorgio, presso l’Università di Londra, ha dichiarato: “Siamo stati in grado di dimostrare in maniera abbastanza convincente che, nelle persone sane di cuore o senza precedenti attacchi di ictus, l’uso regolare di aspirina può essere più dannoso che utile”.

Prima della diffusione della chimica, gli uomini conoscevano la natura ed usavano con efficacia i suoi doni.

Ecco alcuni efficaci rimedi per far passare il dolore.

SALICE BIANCO

Contiene salicina, il predecessore dell’aspirina, che viene trasformata in acido salicilico nello stomaco. A livello gastrico non irrita lo stomaco a differenza del farmaco chimico, l’aspirina, ed è efficace per i dolori muscolari, infiammazioni e della febbre. USO: Si può godere dei benefici della corteccia di salice bianco utilizzandola in un tè. Basta far bollire 1-2 cucchiaini di corteccia essiccata in 250 gr. di acqua, lasciar sobbollire per dieci minuti. Bere fino a tre tazze al giorno per i migliori risultati. Si può anche usare corteccia in capsule o in forma liquida. In questo caso il dosaggio dovrebbe essere prescritto da uno specialista qualificato.

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BOSWELLIA SERRATA:


 è una resina che si estrae dalla corteccia di una pianta che cresce in India. Grazie all’acido boswellico svolge una potente azione antinfiammatoria e analgesica su diverse patologie del sistema osteoarticolare. Questa azione si manifesta attraverso una riduzione del dolore e del gonfiore, e il miglioramento delle motilità delle articolazioni. Questo acido migliora la circolazione sanguigna nelle articolazioni e impedisce alle cellule infiammatorie di danneggiare i tessuti. È stato dimostrato inoltre che è utile per trattare il cancro alle ovaie. USO: Si può usare sia per via sistemica (compresse o tintura) sia come pomata. Il consiglio in caso di dolore e infiammazione è di 450-750 mg al giorno distribuito su 2-3 assunzioni giornaliere per 3-4 settimane. La tintura madre 30-40 gocce 2 volte al giorno lontano dai pasti.

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CAPSAICINA

è il principio attivo del peperoncino, spesso usato localmente nel trattare reumatismi, e dolore ai nervi, muscoli e articolazioni. È una sostanza in grado di attivare tutti i fattori di crescita delle cellule dello strato basale della cute. La capsaicina, essendo un ottimo stimolante cutaneo, è utile per contrastare la caduta dei capelli e stimolarne la crescita. USO: Si trova in gel o pomate, da applicare 3-4 volte al giorno. Inizialmente può causare sensazioni urticanti e brucianti, che tipicamente spariscono con l’uso.

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UNCARIA TOMENTOSA

I curanderos peruviani la usano per cicatrizzare ferite, ulcerazioni, patologie degenerative, malattie e dolori gastrointestinali. Contiene un principio attivo che inibisce la produzione della prostaglandina, un mediatore che contribuisce all’infiammazione e al dolore. Ha proprietà antivirali, sia nell’assunzione per via interna che per uso esterno, dimostrate da studi clinici condotti su pazienti affetti da Herpes: nell’85% dei soggetti i sintomi sono cessati in 10 giorni. USO: La posologia varia da 250 a 1000 mg al giorno per via orale. Un sovradosaggio può avere effetti lassativi.

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CURCUMA

il suo principio attivo, la curcumina, è un potente antidolorifico, capace di bloccare i mediatori dell’infiammazione e la sostanza P che trasmette i segnali dolorifici al cervello. Diverse ricerche dimostrano la sua efficacia nel controllo del dolore cronico dell’artrite reumatoide. Ha tantissime altre proprietà come disintossicante, rigenera il cervello, ripara il fegato, anticancro, ecc. USO: Nei casi dolore e infiammazione, la dose suggerita è di 400-600 mg di curcumina, assunti per via orale 3 volte al giorno.

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BELLADONNA

(rimedio omeopatico): Può essere utilizzata anche come antinfiammatorio, in caso di mal di gola, di riniti allergiche, di congiuntiviti e di altri sintomi tipici dell’influenza e febbre. Efficace anche per il mal di testa pulsante e per il mal di denti. Riesce anche ad alleviare le mestruazioni dolorose, la gastrite e la stitichezza, il gonfiore e la colite. USO: alla diluizione di 9CH, 3 granuli da 3 a 6 volte al giorno.

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NUX VOMICA

(rimedio omeopatico): Indicato nei casi di mal di testa, emicrania, sciatalgia, reumatismi e anche mal di gola e raffreddore. USO: alla 9Ch 5 granuli ogni ora. Quando i sintomi migliorano tre volte al dì.

Sono rimedi consolidati che offrono molti benefici. Usarli ci darà sollievo dal dolore ma non dobbiamo dimenticarci di indagare la causa del disturbo qualora persiste, che può essere di tipo alimentare, emotivo o dovuto allo stile di vita. Buon uso della natura.

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Fonte: terra2000.altervista.org
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STELLE CADENTI E TRE COMETE: A NATALE SI ACCENDE IL CIELO 



Settimane molto vivaci nella volta celeste. 
In agenda gli appuntamenti con le Geminidi, le Ursidi e con le comete C/2013 US10 Catalina, S2 PANSTARRS e C/2013 X1 PANSTARRS Tweet Una stella cadente 

(Ansa)  Due sciami di stelle cadenti e tre comete: l’avvicinamento al Natale quest’anno sarà davvero speciale. Nuvole o nebbia permettendo, il cielo di dicembre riserverà molte sorprese agli appassionati di astronomia. 



Stelle cadenti: doppio appuntamento prima delle Feste Le notti più lunghe dell’anno saranno ravvivate da diversi sciami di meteore. Le più attive saranno le Geminidi, che  per quantità e brillantezza vengono paragonate dagli esperti alle Perseidi di agosto. 
Le giornate più favorevoli per osservarle saranno quelle fra il 10 e il 15 dicembre, in particolare fra il 13 e il 14. Come suggerisce il nome, sembreranno irradiarsi da un punto nelle vicinanze della costellazione dei Gemelli, non lontano da Orione.
 Da segnalare anche l’appuntamento con le Ursidi, che raggiungeranno il culmine nella notte fra il 21 e il 22 dicembre. 
Il loro radiante sarà nei pressi della Stella Polare, anche se l’osservazione sarà disturbata dalla Luna. 

Tris di comete 

Tre comete si contendono il titolo di “cometa di Natale”. La più brillante è la C/2013 US10 Catalina, che nel corso del mese si sposterà dalla costellazione della Vergine al Bovaro e che sarà visibile anche con piccoli binocoli. Nella volta celeste sarà presente anche S2 PANSTARRS, visibile con piccoli telescopi a qualsiasi ora della notte nei pressi della costellazione del Dragone. Ancora più flebile, ma visibile anche con strumenti amatoriali, C/2013 X1 PANSTARRS, posizionata vicino ad Andromeda. Se attualmente è poco luminosa, nei prossimi mesi dovrebbe divenire gradualmente più visibile, arrivando ai limiti dell’osservabilità a occhio nudo nella prossima estate.



fonte: vai
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Energia rinnovabile dall’evaporazione dell’acqua?


nell immagine sopra Il prototipo alimentato dall’energia generata dall’evaporazione dell’acqua. Credit: Columbia University

Un gruppo di ricercatori americani ha realizzato un dispositivo in grado di sfruttare l’energia prodotta dall’evaporazione dell’acqua per alimentare un generatore elettrico. L’energia “prodotta” è in grado di muovere un piccolo veicolo e di alimentare una lampada a led.

La ricerca potrebbe aprire la strada ad una nuova generazione di dispositivi in grado di “estrarre” energia dall’evaporazione naturale dell’acqua e renderla utilizzabile per applicazioni pratiche.

«Le macchine potrebbero trarre energia dall'acqua, man mano che evapora continuamente dalle superfici dei laghi e degli oceani» scrive Ozgur Sahin ricercatore responsabile dello studio.



«L’acqua evapora naturalmente. Una superficie bagnata tenderà ad asciugarsi per effetto dell’evaporazione dell’acqua» continua Sahin. «Ciò che abbiamo fatto è stato soltanto trovare un modo per imbrigliare l’evaporazione al fine di ottenere delle possibili applicazioni pratiche» sostiene il ricercatore.

Il lavoro che ha portato alla realizzazione di queste macchine è frutto della scoperta, effettuata l'anno scorso dal gruppo guidato dal prof. Sahin, che le spore dei batteri comuni del suolo si gonfiano quando assorbono acqua in ambienti umidi e si restringono quando rilasciano l'acqua in condizioni di aria più asciutta. La modifica delle dimensioni delle spore può essere utilizzata per spingere e tirare oggetti.

Per realizzare una delle macchine, un motore a pistoni, i ricercatori hanno incollato una linea di spore su ogni lato di un sottile nastro di plastica.

Quando il nastro viene esposto all'aria secca, le spore vengono compattate e il nastro si ritrae come se fosse una molla. Viceversa, in presenza di aria umida, il nastro si estende. Il risultato ottenuto è un “muscolo artificiale” alimentato dalle differenze di umidità.

Gli scienziati hanno denominato tale muscolo artificiale "hydra". 

Attraverso l'uso di dozzine di hydra, i ricercatori sono riusciti a costruire un rudimentale motore a pistoni. L'hydra viene posizionato all'interno di un contenitore di plastica che ha dei piccoli pannelli in alto. Quando viene versata dell'acqua all'interno del contenitore l'evaporazione rende possibile l'allungamento dell'hydra e l'apertura dei pannelli. Questo rende possibile la fuoriuscita dell'umidità causando la contrazione dell'hydra e la chiusura dei pannelli e il ciclo ricomincia.



Nei test di laboratorio il motore è riuscito a "produrre" elettricità sufficiente per far lampeggiare una lampadina a led. La macchina potrebbe essere utilizzata per alimentare piccole luci galleggianti o sensori posizionati sul fondo del mare. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Communications

In futuro tali macchine potrebbero essere utilizzate diventare dei generatori

In futuro, potrebbero essere progettati dei motori per l'autotrazione azionati solo dall'energia meccanica immagazzinata nelle spore. Se venisse realizzato un motore del genere non servirebbero combustibili o batterie elettriche con evidenti ripercussioni sia sull'ambiente sia sull'intero settore industriale dell'automobile.

fonte - vai

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