al Cinquale non c'è solo il MARE anche se i turisti Estivi sopratutto quelli più frettolosi lo conoscono per quello e poco altro ; la frazione Montignosina ha nelle sue vicinanze e tra l'altro ben 3 oasi naturali vediamo di saperne di più
CINQUALE di Montignoso ( MS ) Le Oasi WWF a 3 passi da casa .....
OASI WWF " LAGO DI PORTA "
Tipologia: Area Naturale Protetta di Interesse Locale A.N.P.I.L.; istituita con L.R. 49/1995; Oasi WWF. Regione: Toscana
Province: Massa-Carrara, Lucca
L'Area Naturale Protetta di Interesse Locale (A.N.P.I.L.) "Lago di Porta" si trova nei comuni di Montignoso (MS) e Pietrasanta (LU). L'area occupa una superficie di 159 ettari, con una zona umida (Lago di Porta) e una zona con vegetazione di tipo mediterraneo (Rupi di Porta). Rientra nel Sistema Regionale delle Aree Protette della Regione Toscana (L.R. 49/95) quale Area Naturale Protetta di Interesse Locale (A.N.P.I.L.). L’area è inoltre classificata come Z.P.S. (Zona di Protezione Speciale) e quindi ricade nella Rete Natura 2000 in base alle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE.
La gestione è affidata al WWF Massa in collaborazione con i Comuni di Montignoso e Pietrasanta e altri enti.
Descrizione
L'area protetta interessa un relitto di lago costiero alla base della fascia pedemontana apuana, con vaste superfici a canneto e boschi planiziari, comprende anche un interessante sistema di rupi bordate da macchia mediterranea. Il termine "lago", che ne ricorda l'origine di stagno retrodunale, non è attualmente appropriato; si tratta infatti di una lama d'acqua dolce, in gran parte coperta da canneto, al cui interno si trovano piccole superfici di acqua libera (i cosidetti chiari). L'apporto idrico è garantito, anche nella stagione estiva, da sorgenti di acqua calda (17°C) che nascono ai piedi delle colline retrostanti. Ai margini del canneto si sviluppano il bosco igrofilo, i prati umidi e diversi fossi. La grande varietà di ambienti e micro-habitat reperibili consente la vita di molte specie animali e vegetali caratteristiche ed ecologicamente specializzate.
L'Amministrazione Comunale di Montignoso ha affidato la gestione dell'area protetta a WWF e Legambiente.
Storia dell'area
L'area del lago fu un'importante zona militare e di transito; stretto tra le colline e le paludi costiere, divenne un passaggio quasi obbligato per i viandanti che qua erano costretti a pagare dazi e pedaggi. Una porta di ferro fatta costruire dal nobile Beltrame "là ove il lago si univa al monte", ha dato il nome all'area. In epoca medioevale il luogo era attraversato dalla via Francigena; nei pressi della porta diversi edifici, tra cui la chisina S.Maria e l'Albergo-Osteria di Porta che dava ospitalità a viandanti e pellegrini. Fin dal XIV secolo il lago viene ricordato per l'ottima qualità e l'abbondanza di pesce; i territori adiacenti erano indicati con nomi specifici a seconda dell'uso che ne veniva fatto: i prati o prata erano destinati al pascolo del bestiame; i pagliareti alla raccolta di fieno, falasco, giunchi ed altre specie palustri; i campi alla coltivazione di cereali, olivo, pioppo, vite, gelsi e alberi da frutto.
Flora e fauna
L'apparente uniformità del canneto nasconde un'incredibile ricchezza di avifauna. E' infatti frequentato da numerosi uccelli, tra cui l'airone cenerino, la folaga, la gallinella d'acqua, il porciglione; in questo ambiente nidificano il falco di palude, alcune anatre (tuffetto, germano reale), il tarabusino, diversi passeriformi (usignolo di fiume, forapaglie castagnolo, cannaiola, cannareccione, salciaiola, basettino). In primavera e in autunno, l'area diventa un luogo di sosta e alimentazione per molti uccelli migratori (garzetta, sgarza ciuffetto, airone rosso, nitticora). Il Lago di Porta è uno dei 4 siti toscani costantemente occupato, in periodo di nidificazione, dal tarabuso, raro airone.
Ove il terreno è inzuppato di acqua, le piante più diffuse sono i carici; le loro foglie, lunghe e sottili, venivano usate per impagliare fiaschi e damigiane. Durante la buona stagione, in questi prati umidi è facile osservare una grande quantità di insetti, tra cui colorate libellule e la rara farfalla Lycaena dispar.
Nelle aree boschive troviamo ontani neri, diverse specie di salici, pioppi bianchi e neri, specie tipiche dei boschi igrofili che hanno rappresentato una delle componenti peculiari del paesaggio costiero versiliese. Il sottobosco è ricco di specie vegetali quali sambuco, sanguinella, carici, iris giallo, angelica silvestre, Nella zona orientale dell'area protetta, una parte del bosco rimane allagata fino a primavera inoltrata, creando un ambiente molto suggestivo,dove si riproducono alcuni anfibi, come la rana verde, la rana dalmatina, il tritone crestato.
Nel bosco vive il picchio rosso maggiore, specie legata alla presenza di vecchi alberi.
Nei chiari, fossi e fiumi dell'area si trovano diverse specie di anfibi (tra cui il rospo comune e la rana verde), rettili (biscia d'acqua, testuggine palustre) e pesci (lucci, carpe, tinche, anguille, gambusie, ecc.). In primavera arrivano nell'area i gruccioni, uccelli acquatici dai colori brillanti, che scavano il nido lungo gli argini di fossi e fiumi; un abitante abituale dell'area è il martin pescatore. Sugli alberi ripari talvolta è visibile il nido del pendolino, dalla tipica forma a "fiaschetto".
Informazioni per la visita
Come si arriva:
L'area è raggiungibile da Pietrasanta (LU) percorrendo la Via Aurelia sino a Montignoso (MS) ove si devia in direzione Cinquale.
Per informazioni:
- Comune di Montignoso
Piazza del Comune, 1
Via Fondaccio, 11A
54038 Montignoso (MS)
- WWF Massa Carrara
- Legambiente Massa Montignoso
Sito web: www.comune.montignoso.ms.it
Fonte: Testi di Barbara Vietina
link utili
http://www.trippando.it/lago-di-porta-beltrame-unoasi-del-wwf-nella-versilia-storica/
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OASI WWF " Dune " Forte dei Marmi
una volta si estendeva per oltre 7 ettari ma ad oggi dell'oasi wwf originale rimane molto di meno forse L'area totale ammonta a poco più, di 3 ettari.
In quest'Oasi WWF è ancora possibile ammirare anche se non è dato a sapere ancora per quanto, l'antico paesaggio della Versilia precedente allo sviluppo turistico-balneare
dice anche che L'area racchiuderebbe un piccolo orto botanico impiantato negli anni Settanta dall'Università di Bologna per studiare gli effetti dell'inquinamento sulla vegetazione costiera tutto sta a trovarlo
altre info
Nel lungomare tra Forte dei Marmi (LU) e il Cinquale di Montignoso (MS), nella frazione di Vittoria Apuana, vicino alla foce del fiume Versilia e dal lago di Porta. Sono presenti molti endemismi tra cui Solidago litoralis savio Verga d'oro. E' presente anche la bella Camomilla delle spiagge, che trova qui la sua unica stazione della Toscana settentrionale, sono poi reperibili anche il giglio di mare, lo Zigolo della sabbia, e altre tipiche essenze psammofile, come specie arbustive tra cui il ginepro, il leccio, l'alaterno e il cisto. Tra gli insetti da segnalare lo Scarabeo sacro.
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.162901849231.117641.156425064231&type=3
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Parco dei Ronchi (1,5 ettari)
Località Ronchi (Ms) via Donizetti (strada parallela al viale litoraneo di levante) Marina di Massa.
All' interno di un' area litoranea con caratteristiche ambientali originarie in località Ronchi a Marina di Massa, racchiude gli aspetti tipici del bosco costiero retrodunale. Ricostruzione di aree naturali didattiche: duna, terrario per le testuggini, giardino roccioso, piccoli stagni per anfibi e rettili acquatici.
Il centro di recupero svolge un importante funzione didattica.
altre info
Parco dei Ronchi, oasi del WWF racchiude, in un’interessante porzione di territorio, gli aspetti tipici del bosco costiero retrodunale.
Il Parco offre un’ottima occasione per gli amanti della natura e per le famiglie di apprendere informazioni riguardo il territorio, la flora e la fauna grazie alla ricostruzione di aree naturali didattiche come le dune, il terrario per le testuggini, il giardino roccioso, piccoli stagni per anfibi e rettili acquatici meticolosamente segnalati e descritti.
Oltre al lato formativo è concesso anche il lusso e l’emozione di avvistare volatili dalla straordinaria bellezza come il verzellino,il verdone, la capinera, la civetta ed il martin pescatore. Il tutto avverrà tra la tipica vegetazione mediterranea arricchita dal ginepro coccolone, il leccio, l’ontano nero, il pioppo bianco e la ginestra.
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Versilia, la discarica di rifiuti speciali a 200 metri dal lago “area protetta”
Secondo un'inchiesta pubblica della Provincia di Lucca per l'autorizzazione dell'impianto mancano valutazioni ambientali e idrogeologiche. Per il sindaco di Montignoso non ci sono problemi. Ma un sito che sarebbe servito agli scarti di lavoro delle cave locali riceve materiale in gran parte proveniente da fuori (Lombardia in testa)
Ci sono anche 18 specie in via d’estinzione tra le migliaia, animali e vegetali, che popolano i 159 ettari dell’area naturale protetta Lago e rupi di Porta, una miniera di biodiversità divisa a metà tra il comune di Pietrasanta e quello di Montignoso e tra le rispettive province di Lucca e Massa Carrara. A rompere l’idillio, a 200 metri dalle sponde del lago, una discarica di rifiuti speciali, che da anni fa preoccupare abitanti e associazioni di ambientalisti. Sorge in fondo a una rupe, nella cosiddetta Cava Fornace o ex Cava Viti. Per autorizzarla mancavano valutazioni ambientali, archeologiche (vicino c’è anche un’antica costruzione medicea), idrogeologiche e sismiche. A dirlo un’inchiesta pubblica realizzata dalla Provincia di Lucca e pubblicata nel 2009 su pressione degli ambientalisti locali. Che, a 5 anni di distanza, non smettono di tenere alta l’attenzione della comunità su questa storia.
L’ultimo riguarda il nuovo progetto della Simam di Ancona, incaricata di realizzare il depuratore mobile per la cava: l’azienda propone di smaltire il percolato trattato nella fognatura. Ma secondo le associazioni questa potrebbe non essere adatta. “Bisogna avere dei dati che confermino che è in grado di accoglierla e al momento non li hanno mostrati. Il refluo finirebbe così nella fossa Fiorentina e nel lago di Porta” denunciano gli Amici della Terra Versilia. Un pericolo da scongiurare, “per evitare danni irreparabili al lago, alle falde che lo circondano, alla salute delle persone che vi abitano e dei turisti che d’estate frequentano le spiagge di Cinquale, Forte dei Marmi e Pietrasanta” spiega Rete Ambientale Versilia. Questo è solo l’ultimo capitolo di una vicenda complicata approdata anche in Senato con un’interrogazione, nel febbraio scorso, di Laura Bottici (M5s).
per la continuazione e fonte dell'articolo sopra (scritto da Ilaria Lonigro ) andare al link a seguire
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/01/versilia-discarica-rifiuti-speciali-200-metri-dal-lago-area-protetta/1308795/
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CINQUALE di Montignoso ( MS ) Le Oasi WWF a 3 passi da casa .....
OASI WWF " LAGO DI PORTA "
Tipologia: Area Naturale Protetta di Interesse Locale A.N.P.I.L.; istituita con L.R. 49/1995; Oasi WWF. Regione: Toscana
Province: Massa-Carrara, Lucca
L'Area Naturale Protetta di Interesse Locale (A.N.P.I.L.) "Lago di Porta" si trova nei comuni di Montignoso (MS) e Pietrasanta (LU). L'area occupa una superficie di 159 ettari, con una zona umida (Lago di Porta) e una zona con vegetazione di tipo mediterraneo (Rupi di Porta). Rientra nel Sistema Regionale delle Aree Protette della Regione Toscana (L.R. 49/95) quale Area Naturale Protetta di Interesse Locale (A.N.P.I.L.). L’area è inoltre classificata come Z.P.S. (Zona di Protezione Speciale) e quindi ricade nella Rete Natura 2000 in base alle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE.
La gestione è affidata al WWF Massa in collaborazione con i Comuni di Montignoso e Pietrasanta e altri enti.
Descrizione
L'area protetta interessa un relitto di lago costiero alla base della fascia pedemontana apuana, con vaste superfici a canneto e boschi planiziari, comprende anche un interessante sistema di rupi bordate da macchia mediterranea. Il termine "lago", che ne ricorda l'origine di stagno retrodunale, non è attualmente appropriato; si tratta infatti di una lama d'acqua dolce, in gran parte coperta da canneto, al cui interno si trovano piccole superfici di acqua libera (i cosidetti chiari). L'apporto idrico è garantito, anche nella stagione estiva, da sorgenti di acqua calda (17°C) che nascono ai piedi delle colline retrostanti. Ai margini del canneto si sviluppano il bosco igrofilo, i prati umidi e diversi fossi. La grande varietà di ambienti e micro-habitat reperibili consente la vita di molte specie animali e vegetali caratteristiche ed ecologicamente specializzate.
L'Amministrazione Comunale di Montignoso ha affidato la gestione dell'area protetta a WWF e Legambiente.
Storia dell'area
L'area del lago fu un'importante zona militare e di transito; stretto tra le colline e le paludi costiere, divenne un passaggio quasi obbligato per i viandanti che qua erano costretti a pagare dazi e pedaggi. Una porta di ferro fatta costruire dal nobile Beltrame "là ove il lago si univa al monte", ha dato il nome all'area. In epoca medioevale il luogo era attraversato dalla via Francigena; nei pressi della porta diversi edifici, tra cui la chisina S.Maria e l'Albergo-Osteria di Porta che dava ospitalità a viandanti e pellegrini. Fin dal XIV secolo il lago viene ricordato per l'ottima qualità e l'abbondanza di pesce; i territori adiacenti erano indicati con nomi specifici a seconda dell'uso che ne veniva fatto: i prati o prata erano destinati al pascolo del bestiame; i pagliareti alla raccolta di fieno, falasco, giunchi ed altre specie palustri; i campi alla coltivazione di cereali, olivo, pioppo, vite, gelsi e alberi da frutto.
Flora e fauna
L'apparente uniformità del canneto nasconde un'incredibile ricchezza di avifauna. E' infatti frequentato da numerosi uccelli, tra cui l'airone cenerino, la folaga, la gallinella d'acqua, il porciglione; in questo ambiente nidificano il falco di palude, alcune anatre (tuffetto, germano reale), il tarabusino, diversi passeriformi (usignolo di fiume, forapaglie castagnolo, cannaiola, cannareccione, salciaiola, basettino). In primavera e in autunno, l'area diventa un luogo di sosta e alimentazione per molti uccelli migratori (garzetta, sgarza ciuffetto, airone rosso, nitticora). Il Lago di Porta è uno dei 4 siti toscani costantemente occupato, in periodo di nidificazione, dal tarabuso, raro airone.
Ove il terreno è inzuppato di acqua, le piante più diffuse sono i carici; le loro foglie, lunghe e sottili, venivano usate per impagliare fiaschi e damigiane. Durante la buona stagione, in questi prati umidi è facile osservare una grande quantità di insetti, tra cui colorate libellule e la rara farfalla Lycaena dispar.
Nelle aree boschive troviamo ontani neri, diverse specie di salici, pioppi bianchi e neri, specie tipiche dei boschi igrofili che hanno rappresentato una delle componenti peculiari del paesaggio costiero versiliese. Il sottobosco è ricco di specie vegetali quali sambuco, sanguinella, carici, iris giallo, angelica silvestre, Nella zona orientale dell'area protetta, una parte del bosco rimane allagata fino a primavera inoltrata, creando un ambiente molto suggestivo,dove si riproducono alcuni anfibi, come la rana verde, la rana dalmatina, il tritone crestato.
Nel bosco vive il picchio rosso maggiore, specie legata alla presenza di vecchi alberi.
Nei chiari, fossi e fiumi dell'area si trovano diverse specie di anfibi (tra cui il rospo comune e la rana verde), rettili (biscia d'acqua, testuggine palustre) e pesci (lucci, carpe, tinche, anguille, gambusie, ecc.). In primavera arrivano nell'area i gruccioni, uccelli acquatici dai colori brillanti, che scavano il nido lungo gli argini di fossi e fiumi; un abitante abituale dell'area è il martin pescatore. Sugli alberi ripari talvolta è visibile il nido del pendolino, dalla tipica forma a "fiaschetto".
Informazioni per la visita
Come si arriva:
L'area è raggiungibile da Pietrasanta (LU) percorrendo la Via Aurelia sino a Montignoso (MS) ove si devia in direzione Cinquale.
Per informazioni:
- Comune di Montignoso
Piazza del Comune, 1
Via Fondaccio, 11A
54038 Montignoso (MS)
- WWF Massa Carrara
- Legambiente Massa Montignoso
Sito web: www.comune.montignoso.ms.it
Fonte: Testi di Barbara Vietina
link utili
http://www.trippando.it/lago-di-porta-beltrame-unoasi-del-wwf-nella-versilia-storica/
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OASI WWF " Dune " Forte dei Marmi
In quest'Oasi WWF è ancora possibile ammirare anche se non è dato a sapere ancora per quanto, l'antico paesaggio della Versilia precedente allo sviluppo turistico-balneare
dice anche che L'area racchiuderebbe un piccolo orto botanico impiantato negli anni Settanta dall'Università di Bologna per studiare gli effetti dell'inquinamento sulla vegetazione costiera tutto sta a trovarlo
altre info
Nel lungomare tra Forte dei Marmi (LU) e il Cinquale di Montignoso (MS), nella frazione di Vittoria Apuana, vicino alla foce del fiume Versilia e dal lago di Porta. Sono presenti molti endemismi tra cui Solidago litoralis savio Verga d'oro. E' presente anche la bella Camomilla delle spiagge, che trova qui la sua unica stazione della Toscana settentrionale, sono poi reperibili anche il giglio di mare, lo Zigolo della sabbia, e altre tipiche essenze psammofile, come specie arbustive tra cui il ginepro, il leccio, l'alaterno e il cisto. Tra gli insetti da segnalare lo Scarabeo sacro.
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.162901849231.117641.156425064231&type=3
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Parco dei Ronchi (1,5 ettari)
Località Ronchi (Ms) via Donizetti (strada parallela al viale litoraneo di levante) Marina di Massa.
All' interno di un' area litoranea con caratteristiche ambientali originarie in località Ronchi a Marina di Massa, racchiude gli aspetti tipici del bosco costiero retrodunale. Ricostruzione di aree naturali didattiche: duna, terrario per le testuggini, giardino roccioso, piccoli stagni per anfibi e rettili acquatici.
Il centro di recupero svolge un importante funzione didattica.
altre info
Parco dei Ronchi, oasi del WWF racchiude, in un’interessante porzione di territorio, gli aspetti tipici del bosco costiero retrodunale.
Il Parco offre un’ottima occasione per gli amanti della natura e per le famiglie di apprendere informazioni riguardo il territorio, la flora e la fauna grazie alla ricostruzione di aree naturali didattiche come le dune, il terrario per le testuggini, il giardino roccioso, piccoli stagni per anfibi e rettili acquatici meticolosamente segnalati e descritti.
Oltre al lato formativo è concesso anche il lusso e l’emozione di avvistare volatili dalla straordinaria bellezza come il verzellino,il verdone, la capinera, la civetta ed il martin pescatore. Il tutto avverrà tra la tipica vegetazione mediterranea arricchita dal ginepro coccolone, il leccio, l’ontano nero, il pioppo bianco e la ginestra.
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Versilia, la discarica di rifiuti speciali a 200 metri dal lago “area protetta”
Secondo un'inchiesta pubblica della Provincia di Lucca per l'autorizzazione dell'impianto mancano valutazioni ambientali e idrogeologiche. Per il sindaco di Montignoso non ci sono problemi. Ma un sito che sarebbe servito agli scarti di lavoro delle cave locali riceve materiale in gran parte proveniente da fuori (Lombardia in testa)
Ci sono anche 18 specie in via d’estinzione tra le migliaia, animali e vegetali, che popolano i 159 ettari dell’area naturale protetta Lago e rupi di Porta, una miniera di biodiversità divisa a metà tra il comune di Pietrasanta e quello di Montignoso e tra le rispettive province di Lucca e Massa Carrara. A rompere l’idillio, a 200 metri dalle sponde del lago, una discarica di rifiuti speciali, che da anni fa preoccupare abitanti e associazioni di ambientalisti. Sorge in fondo a una rupe, nella cosiddetta Cava Fornace o ex Cava Viti. Per autorizzarla mancavano valutazioni ambientali, archeologiche (vicino c’è anche un’antica costruzione medicea), idrogeologiche e sismiche. A dirlo un’inchiesta pubblica realizzata dalla Provincia di Lucca e pubblicata nel 2009 su pressione degli ambientalisti locali. Che, a 5 anni di distanza, non smettono di tenere alta l’attenzione della comunità su questa storia.
L’ultimo riguarda il nuovo progetto della Simam di Ancona, incaricata di realizzare il depuratore mobile per la cava: l’azienda propone di smaltire il percolato trattato nella fognatura. Ma secondo le associazioni questa potrebbe non essere adatta. “Bisogna avere dei dati che confermino che è in grado di accoglierla e al momento non li hanno mostrati. Il refluo finirebbe così nella fossa Fiorentina e nel lago di Porta” denunciano gli Amici della Terra Versilia. Un pericolo da scongiurare, “per evitare danni irreparabili al lago, alle falde che lo circondano, alla salute delle persone che vi abitano e dei turisti che d’estate frequentano le spiagge di Cinquale, Forte dei Marmi e Pietrasanta” spiega Rete Ambientale Versilia. Questo è solo l’ultimo capitolo di una vicenda complicata approdata anche in Senato con un’interrogazione, nel febbraio scorso, di Laura Bottici (M5s).
per la continuazione e fonte dell'articolo sopra (scritto da Ilaria Lonigro ) andare al link a seguire
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/01/versilia-discarica-rifiuti-speciali-200-metri-dal-lago-area-protetta/1308795/
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