Passa ai contenuti principali
i post dai blog ****  i post dai blog ****  i post dai blog ****  i post dai blog ****  i post dai blog **** 

 

ennesima rubrica a costo zero in cui compariranno uno o più post presi pari pari da uno dei numerosi blog presenti su internet ( ma anche da altre parte se necessario alla bisogna ).

per avere il grande onore di apparire su questa rubrichetta ( che dice diventerà mitica intorno al 2023 o giù di lì )  il post deve essere esaustivo e avere una benchè minima utilità inoltre deve attrarre la mia curiosità e passare indenne attraverso le grandi manovre della censura pre-pubblicazione del noto dicitore etc etc Angiò di Pallevizze
______________________________________________________________________________
 conquiste dell' umanità: La Storia Della Carta Igienica
Pare sia stata inventata dai soliti Cinesi nel VI secolo; un documento burocratico risalente al 1321 riporta che l’Ufficio Rifornimenti Imperiali  aveva iniziato a produrre il rifornimento annuale di carta igienica strettamente riservata alla famiglia dell’Imperatore, famiglia immagino numerosa visto che si trattava di ben 720.000 fogli di finissima carta misuranti ciascuno due piedi per tre.
Nel resto del mondo, prima della carta, si usavano materiali vari e talvolta curiosi: nei bagni pubblici dell’antica Roma veniva fornita una spugna imbevuta di acqua salata fissata a un bastone (una specie di enorme cotton fioc), mentre i nobili in casa loro utilizzavano lana intrisa di acqua di rose.
Vikinghi usavano scarti di lana di pecora; gli abitanti dell’India e dell’Arabia, seguendo gli insegnamenti igienici dei sacri testi, usavano acqua e mano sinistra: usanza ancora in voga, poiché la destra solitamente si usa per mangiare e da porgere agli altri nei saluti.
Nel Medioevo, le ciurme delle navi spagnole e portoghesi adoperavano vecchie cime tagliate a pezzi e bagnate di acqua di mare mentre i  contadini di tutta Europa si servivano di pallottole di fieno.
Nelle antiche Hawaygusci di noci di cocco; gli Eschimesineve e fango di tundra e nei palazzi reali francesi del 1700, accanto alle “comode” stavano cesti pieni di vecchi e stracciati pizzi e merletti, vezzosi morbidi e atti all’uopo.
In ogni modo dall’Ottocento in poi, praticamente ovunque, per la bisogna venivano usate le pagine di vecchi giornali o di cataloghi scaduti, tagliate a rettangoli e appesi ad un chiodo.
Ovviamente tutti questi sistemi potevano creare problemi d’irritazione e infiammazione, ehm, locale; fu così che nel 1857,  un piccolo industrale del New Jersey, tal Joseph Gayetty , brevettò e produsse la prima carta igienica ufficiale, chiamata “carta terapeutica”; la vendeva a pacchi di 500 fogli alla cifra di 50 centesimi, ogni foglio era intriso di aloe e riproduceva stampato a grandi lettere il nome del produttore (sic).
Ma il prodotto non ebbe successo; la gente si rifiutava di sprecare della carta nuova e pulita per una funzione così poco elegante e raffinata, e continuava a preferire le solite pagine di giornale.
Nel 1879 fu un inglese, Walther Alcock, ad avere l’idea di immettere sul mercato la prima carta igienica a rotoli; ma anche lui fallì nell’impresa, per gli stessi motivi di diffidenza e lotta allo spreco.
Il suo brevetto fu acquistato nel 1896 da tre giovani e rampanti imprenditori di FiladelfiaIrvin, Clarence e Arthur Scott i quali decisero di convertire i grandi rotoli che servivano ad avvolgere i tessuti della piccola fabbrica del padre appena ereditata in rotoli più piccoli atti ad avvolgere, appunto, carta igienica.
Ma anche la loro nuova ditta, la Scott Paper Company (che diventerà la futura Scottex), dovette scontrarsi a lungo con la ritrosia dei consumatori: sprechi a parte, trattare e acquistare pubblicamente una merce simile era decisamenteunmentionable.
Così la carta igienica fu per ancora molti anni considerata uno stupido lusso terribilmente consumistico, semplice vezzo da miliardari eccentrici.
Fu solo dopo il 1930 che il prodotto venne accettato (quasi) comunemente dal mercato, soprattutto da quello americano.
La vecchia Europa invece, si convertì abbastanza diffusamente allo “strumento” di uso abituale solo alla fine del 1950, mentre l’Italia aspettò ancora un’abbondante decina d’anni, quelli del boom economico, prima di aderire convinta e in massa a questa piccola rivoluzione di civiltà.

fonte etc - vai
****************************************************************************************************************************
per ulteriori approfondimenti : 
http://it.wikipedia.org/wiki/Carta_igienica
pdf gratuito al riguardo - http://www.perinijournal.com/PDF_JOURNAL/PJL32_it/32_10_it.pdf
********************************************************************************************************
I RIMEDI DELLA NONNA

Fino a qualche decennio fa, la medicina popolare era considerata una vera e propria "scienza dei poveri". Quando i medici erano una rarità o venivano reputati dei "santoni", e quando molti dei medicinali di cui noi oggi disponiamo non erano ancora stati brevettati, la gente cercava di districarsi come meglio poteva nel mondo della medicina, curando piccole e grandi malattie con rimedi rudimentali ma spesso efficaci. Le migliori terapie contro i malesseri le fornivano, innanzitutto, gli anziani, ma anche presunti maghi dotati, a loro dire, di poteri guaritori capaci di allontanare tutti i malanni della terra. Spesso ci si rivolgeva anche ai sacerdoti, ognuno dei quali era specializzato in qualcosa, chiedendo loro una benedizione che potesse debellare le affezioni. Gli antichi rimedi della medicina popolare erano tantissimi, alcuni efficaci, altri inutili e altri ancora addirittura nocivi per la salute. Ad essi, nell'era moderna, si sono sostituiti trattamenti e farmaci innovativi, tuttavia, qualcuno ancora se ne serve per curare i suoi mali e quelli degli altri. Vediamone alcuni :

PELLE:
 Il succo d'arancia è un tonico per il viso.
La pelle diventerà liscia ed elastica
e migliorerà il colorito. Prima di andare a letto,
lavate il volto con acqua fredda,
poi massaggiate con il succo d'arancia
le zone più delicate, soprattutto quelle
a rischio rughe,

MAL DI TESTA:
Applicare impacchi di foglie
di cavolo o fettine di patate crude sulle tempie.
Pediluvio in acqua calda nella quale
si aggiunge una manciata di sale grosso
e un rametto di rosmarino.

OCCHI:
infiammati e orzaiolo, congiuntivite:
Scaldare a vapore foglie di cavolo
finche' non sono morbide,
e tiepide e applicarle sugli occhi.
Provare anche con miele sciolto
in acqua bollente e fare degli impacchi.

Contusioni: A) appoggiare le foglie di cavolo schiacciate o stendere la chiara di un uovo sbattuto; fasciare bene.
B) sugna fresca sui lividi.

Cistite: bere la mattina a digiuno e la sera prima di andare a letto un bicchiere d’acqua calda con il succo di limone
e 2 cucchiaini di miele ( per 15 giorni).

Scottature: immergere immediatamente la parte dolorante nel latte freddo: non ci saranno né dolori né bollicine.

Piedi doloranti: aggiungere mezzo bicchiere di aceto bianco nell’acqua del pediluvio serale.

Duroni sotto la pianta dei piedi: massaggiarli mattina e sera con un batuffolo di cotone imbevuto con succo di limone.

Contro geloni: impacco con decotto di foglie di noce. Versare in 500 grammi di acqua bollente un pugno di foglie essiccate; dopo 10 minuti filtrare; usare per impacchi tiepidi.

Tosse: A) decotto di erbe ( malva, lauro gramigna, camomilla, acqua e zucchero). B) decotto ottenuto
mediante l’ebollizione di peduncoli di ciliegie.

Punture di vespe: A) impacco con foglie di malva; B) aglio schiacciato; C) premere forte una chiave.
D) applicare miele sulla parte gonfia.

Mal di stomaco: Bollire bucce di limone con zucchero.

Gonfiori vari: impacchi di olio caldo e ruta; “la ruta ogni male stuta”.

Accesso dentario: cataplasmi di semi di lino.

Ferita: coprire con una ragnatela.

Ipertensione: A) usare “le sanguette” che succhiano il sangue, ristabiliscono equilibrio. B) mangiare i lupini.

FONTE ETC :rimedi nonna 1

per ulteriori approfondimenti
http://digilander.libero.it/scuolafontaneto/gusti_e_sapori/gusti/rimedi.htm
http://antichirimediamonteverde.blogspot.it/
http://donnelowcost.blogspot.it/2009/09/tornano-i-rimedi-della-nonna.html
e mille altri

***********************************************************************************************
i I RIMEDI DEL NONNO

- sonnolenza. - 2 calci in culo e un secchio d'acqua bella ghiaccia tirata  addosso
- poca voglia di lavorare - 2 calci in culo e un par di sberle accompagnati da maleparole
- raffreddore -  stracci vari per soffiarsi il naso e camminare!
- mal di gola - acqua bollente e se non muori prima o poi  ti passa
- fame -  vai a dirlo a tu ma e a tu pà
- botte in tasta o in qualche altra parte del corpo - fare più attenzione a dove si va
- istruzione - A CHI ?
- unghia incarnita -  acqua bollente e tenaglia
- cagarone - tappo in sughero posizionato ove necessita o permanenza in bagno fino a che non passa
- mal di pancia vari  o altri mali passeggeri - t'arrangi
- mancanza di denaro - andarselo a cercare da un 'altra parte e semmai portarglielo anche a lui
- giramento di palle - 2 bicchieri di olio di ricino e un pezzo di pane secco e se non sorti di torno te le lego così poi vediamo che ti gira
- freddo - datti foco!
- caldo - buttati in acqua o sotterrati

etc etc

************************************************************************************************** 
ATTENZIONE !!!!!   ATTENZIONE !!!!!  ATTENZIONE !!!!!  ATTENZIONE !!!!!  ATTENZIONE !!!!!
la canzone che sentite proviene dal player sotto se volete interromperla cliccate il tasto stop sul player stesso sennò aspettate che venga eseguita un unica volta dopo di che si stopperà da se ( questo ogni volta che viene aperta l' intera pagina web dove questo post si trova  oppure  questo singolo post)


the cars - drive

Commenti

Post popolari in questo blog

la macchina non parte causa tilt dell'immobilizer o trasponder ? provate queste 3 piccole soluzioni?

!!! aggiornamento dell'ultim'ora  !!!!! prima di ( ma anche dopo )  leggere quanto segue provate a fare una cosa che potrebbe servire ad evitare ogni altro intervento staccate i cavi del motorino d'avviamento e dategli una scartavetrata o altro in modo di rimuovere eventuali " ossidature dei contatti" quindi ricollegate il tutto provate ad avviare l'auto a volte è  proprio questo contatto malfunzionante causa della non accensione ....  altre occorre ripulire l'elettrocalamita ma già qui è richiesta maggior conoscenza e manualità " sotto la foto di un motorino d'avviamento tipo iniziamo con lo scrivere che cos’è l’immobilizer L'immobilizer o trasponder è un sistema di antifurto ormai di serie in tutte le nuove vetture che previene che il motore venga avviato senza che sia presente la chiave corretta ed evitando anche che l’auto venga avviata semplicemente “collegando i fili”.  L’immobilizer può essere disattivato solo da u

una poesia ogni quanto mi pare

  Tienimi l’ultimo posto, Dio. Quello che non dà troppo nell’occhio, in fondo alla tavola, più vicino ai camerieri che ai festeggiati. Perché non so stare con le persone importanti. Non so vincere. Non sono capace a far festa come gli altri. Tienimi l’ultimo posto, Dio. Quello che nessuno chiede. Giù, in fondo al bus sgangherato che trasporta i pendolari della misericordia ogni giorno dal peccato al perdono. Tienimi l’ultimo posto, Dio. Quello in fondo alla fila. Aspetterò il mio turno e non protesterò se qualche prepotente mi passerà davanti. Tienimi l’ultimo posto, Dio. Per me sarà perfetto perché sarai tu a sceglierlo. Sarò a mio agio. e non dovrò vergognarmi di tutti i miei errori. Sarà il mio posto. Sarà il posto di quelli come me. Di quelli che arrivano ultimi, e quasi sempre in ritardo, ma arrivano cascasse il mondo. Tienimi quel posto, Dio mio. Eric Pearlman Eric Pearlman nasce a Budapest il 22 aprile 1955 da padre tedesco e madre italiana. A causa della repressione sovietica

LA FANTOMATICA l'ultima lettera di SAN FRANCESCO a Santa Chiara

Quando Francesco morì, Frate Rufino  che restò con il Santo fino all’ultimo, consegnò a s. Chiara,  la sua bisaccia.  Quando Chiara l’aprì, all’interno c’era la sua ciotola di legno, il suo cucchiaio, alcuni semi, una penna, un piccolo vaso d’inchiostro, e poi una pergamena più volte ripiegata, tutta accartocciata.  Con le mani che le tremavano Chiara dispiegò la pergamena e decifrò le goffe lettere che Francesco aveva faticosamente vergato negli ultimi istanti della sua vita… e non potè mai più dimenticarne il contenuto! “ eccolo .. All’anima che sa leggere nella mia, e che ne comprende le gioie e i dolori, voglio confidare queste parole: all’alba della mia dipartita, al crepuscolo del sentiero che ho scelto, posso finalmente affermare, completamente in pace, che la nostra ferita, in questo mondo, non sta nè nella ricchezza nè nella povertà, ma nella nostra dipendenza da uno di questi due strati, nel fatto di immaginare che l’uno o l’altro possano offrirci gioia e li