Passa ai contenuti principali

STORIELLE DAL WEB - LUGLIO 2015

storielle con morale o pensierino finale 

le 3 ragioni per essere comunque Felici  ( Storiella cinese ) 


Ci sono tre ragioni nella giornata per essere felici e sorridere.

La prima ragione è quando mi sveglio,
perché ho tutta una giornata davanti a me
per fare bene tutto ciò che non ho potuto fare ieri
e quindi sono felice.

La seconda ragione è a mezza giornata,
perché, se non sono riuscito a fare molto,
ho ancora davanti a me una mezza giornata per migliorare
e me ne rallegro.

La terza ragione è alla sera,
perché la giornata è finita :
se è andata bene sono felice,
se invece è andata male sono felice che sia finita.


********************************************************************
PRETESE

Un macellaio stava lavorando nel suo negozio e si sorprese quando vide entrare un cane. Lo cacciò ma il cane tornò subito.
Cercò quindi di mandarlo via, ancora ma si rese conto che il cane aveva un foglio in bocca.

Prese dunque il foglio e lo lesse:

" Mi potrebbe mandare 12 salsicce e tre bistecche di manzo per favore? "

Il macellaio notò pure che il cane aveva in bocca un biglietto da 50 euro.

Così prese le salsicce e le bistecche e le mise insieme in una borsa che mise nella bocca del cane.

Il macellaio rimase molto colpito e, siccome, era già ora di chiudere il negozio,decise di seguire il cane che stava scendendo la strada con la borsa tra i denti.

Quando il cane arrivò ad un incrocio, lasciò la borsa sul marciapiede, si alzò sulle zampe posteriori e con una delle anteriori schiacciò il bottone dei pedoni per cambiare il segnale del semaforo.

Prese di nuovo la borsa ed aspettò pazientemente che il semaforo desse il via ai pedoni.

Allora attraversò la strada e camminò fino ad una fermata del bus, mentre il macellaio stupefatto lo seguiva da vicino.

Alla fermata il cane guardò verso la mappa delle rotte e degli orari e si sedette sul marciapiede ad aspettare il suo bus.

Arrivò uno che non era il suo, ed il cane non si mosse.

Arrivò dunque un altro bus ed il cane dopo aver visto che era quello giusto, salì dalla porta posteriore, affinché il conduttore non lo potesse vedere.

Il macellaio, a bocca aperta, lo seguì.

All'improvviso il cane si alzò sulle zampe posteriori e toccò il campanello della fermata, sempre con la borsa tra i denti.

Quando il bus si fermò, il cane scese, ed anche il macellaio, ed entrambi camminarono per la strada finché il cane si fermò a una casa.

Posò la borsa sul marciapiede, e riprendo la rincorsa, si lanciò contro la porta.

Ripeté l'azione diverse volte, ma nessuno gli aprì la porta.

Allora il cane fece il giro della casa, saltò un recinto, si avvicinò ad una finestra e, con la testa, colpì diverse volte il vetro.

Ritornò alla porta, che si aprì e comparse un uomo che cominciò a picchiare il cane.

Il macellaio corse verso l'uomo e gridò:

" Santo cielo, che cosa sta facendo? Il suo cane é un genio!

L'uomo irritato rispose:

" Un genio??? Questa é la seconda volta nella settimana che questo stupido dimentica le chiavi!!! "


Morale: PUOI SEMPRE SUPERARE LE ASPETTATIVE MA DAVANTI AGLI OCCHI DEL TUO CAPO SARAI SEMPRE AL DI SOTTO DELLE SUE ATTESE!!!
***********************************************************************
Perchè ci vogliono le regole in una societa' civile.


C’era una volta un complesso di sette strumenti musicali: erano un pianoforte, un violino, una chitarra classica, un flauto, un sassofono, una cornetta e una batteria.

Vivevano nella medesima stanza, ma non andavano d’accordo. Erano così orgogliosi che ognuno pensava di essere il re degli strumenti e di non aver bisogno degli altri. Non solo, ma ciascuno voleva suonare le melodie che aveva nel cuore e non accettava di eseguire uno spartito. Tutti ritenevano ciò una imposizione intollerabile che violava la loro libertà di espressione.

Quando al mattino si svegliavano ognuno cominciava a suonare liberamente le proprie melodie e per superare gli altri usava i toni più forti e violenti. Risultato: un inferno di caotici rumori.

Una notte capitò che la batteria non riuscisse a chiudere occhio per il nervoso. Per passare il tempo cominciò a scatenarsi con le sue percussioni. Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Per la prima volta tutti gli strumenti si trovarono d’accordo su una cosa: la decisione di andare ognuno per conto suo.

Stavano per uscire quando alla porta bussò una bacchetta con uno spartito in cerca di strumenti da dirigere.

Parlando con garbo e diplomazia chiese loro di fare una nuova esperienza, quella di suonare ognuno secondo la propria natura, ma con note, ritmi e tempi armonizzati.

“Con un occhio guardate lo spartito, con l’altro i miei cenni, dopo che avrò dato il via, disse la bacchetta”.

Un po’ perché erano molto stanchi del caos in cui vivevano, un po’ per la curiosità di fare una nuova esperienza, accettarono.

Si misero a suonare con passione dando ognuno il meglio di se stesso e con una obbedienza totale alla bacchetta… magica.

A mano a mano che andavano avanti si ascoltavano l’un l’altro con grande piacere. Quando la bacchetta fece il cenno della fine un’immensa felicità riempiva il loro cuore: avevano eseguito il famoso Inno alla gioia di Beethoven.


Cosa mi dice questa storia :

L'essere umano non e' nato per vivere da solo, dunque per vivere in una comunita' sono importantissime le regole che comportano diritti e doveri. La liberta' assoluta non puo' che andare a ledere la liberta' degli altri, per cui e' necessario trovare dei compromessi affinche' si rispettino gli altri ed al tempo stesso gli altri rispettino noi,

Da qui l'importanza dell'insegnamento dell'educazione civica, sin dai primi mesi di vita da parte dei genitori , della scuola e della comunita'.

Chi urla forte pretendendo i propri diritti in genere e' proprio chi i diritti degli altri li calpesta, accecato dal proprio IO nemmeno se ne rende conto...

Come chi racconta tutto fiero che la fa in barba allo stato evadendo, non si rende conto che lo stato sono gli altri ed arreca loro danni, magari al proprio vicino che tanto gli e' simpatico e che non riesce a tirare a fine mese ma paga fino all'ultimo soldo le proprio tasse.

O come chi si aggrappa alla liberta' di espressione infangando altre persone e segnandole per la vita, pur risultando esse innocenti...

E chi tiene alto il volume della televisione o dello stereo, sbatte le sedie, urla a tutte e ore del giorno, che succederebbe se il vicino facesse come lui? e se tutti i condomini lo facessero?

Insomma, non pensiamo sempre col nostro ego, ma proviamo a metterci sempre dall'altra parte e vedere se saremmo felici che qualcuno ci faccia quello che noi stiamo facendo.
**********************************************************************************************


Commenti

Post popolari in questo blog

la macchina non parte causa tilt dell'immobilizer o trasponder ? provate queste 3 piccole soluzioni?

!!! aggiornamento dell'ultim'ora  !!!!! prima di ( ma anche dopo )  leggere quanto segue provate a fare una cosa che potrebbe servire ad evitare ogni altro intervento staccate i cavi del motorino d'avviamento e dategli una scartavetrata o altro in modo di rimuovere eventuali " ossidature dei contatti" quindi ricollegate il tutto provate ad avviare l'auto a volte è  proprio questo contatto malfunzionante causa della non accensione ....  altre occorre ripulire l'elettrocalamita ma già qui è richiesta maggior conoscenza e manualità " sotto la foto di un motorino d'avviamento tipo iniziamo con lo scrivere che cos’è l’immobilizer L'immobilizer o trasponder è un sistema di antifurto ormai di serie in tutte le nuove vetture che previene che il motore venga avviato senza che sia presente la chiave corretta ed evitando anche che l’auto venga avviata semplicemente “collegando i fili”.  L’immobilizer può essere disattivato solo da u

una poesia ogni quanto mi pare

  Tienimi l’ultimo posto, Dio. Quello che non dà troppo nell’occhio, in fondo alla tavola, più vicino ai camerieri che ai festeggiati. Perché non so stare con le persone importanti. Non so vincere. Non sono capace a far festa come gli altri. Tienimi l’ultimo posto, Dio. Quello che nessuno chiede. Giù, in fondo al bus sgangherato che trasporta i pendolari della misericordia ogni giorno dal peccato al perdono. Tienimi l’ultimo posto, Dio. Quello in fondo alla fila. Aspetterò il mio turno e non protesterò se qualche prepotente mi passerà davanti. Tienimi l’ultimo posto, Dio. Per me sarà perfetto perché sarai tu a sceglierlo. Sarò a mio agio. e non dovrò vergognarmi di tutti i miei errori. Sarà il mio posto. Sarà il posto di quelli come me. Di quelli che arrivano ultimi, e quasi sempre in ritardo, ma arrivano cascasse il mondo. Tienimi quel posto, Dio mio. Eric Pearlman Eric Pearlman nasce a Budapest il 22 aprile 1955 da padre tedesco e madre italiana. A causa della repressione sovietica

LA FANTOMATICA l'ultima lettera di SAN FRANCESCO a Santa Chiara

Quando Francesco morì, Frate Rufino  che restò con il Santo fino all’ultimo, consegnò a s. Chiara,  la sua bisaccia.  Quando Chiara l’aprì, all’interno c’era la sua ciotola di legno, il suo cucchiaio, alcuni semi, una penna, un piccolo vaso d’inchiostro, e poi una pergamena più volte ripiegata, tutta accartocciata.  Con le mani che le tremavano Chiara dispiegò la pergamena e decifrò le goffe lettere che Francesco aveva faticosamente vergato negli ultimi istanti della sua vita… e non potè mai più dimenticarne il contenuto! “ eccolo .. All’anima che sa leggere nella mia, e che ne comprende le gioie e i dolori, voglio confidare queste parole: all’alba della mia dipartita, al crepuscolo del sentiero che ho scelto, posso finalmente affermare, completamente in pace, che la nostra ferita, in questo mondo, non sta nè nella ricchezza nè nella povertà, ma nella nostra dipendenza da uno di questi due strati, nel fatto di immaginare che l’uno o l’altro possano offrirci gioia e li