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ma si può sapere chi ha fatto la Judaculla Rock ?

Judaculla Rock



premetto prima di partire con il postare l'articolo clonato che io non l'ho fatta di sicuro e neanche so chi l'ha fatta .

Viaggiando ad ovest di Asheville, nella Carolina del Nord e attraverso la frontiera con la Cotea di Jackson, si giunge nella piccola comunità di Tuckasegee, uno dei luoghi inseriti nel National Register of Historic Places listings in Jackson Country. Qui è possibile inacmminarsi su una strada sterrata che corre tra due pascoli e giungere in uno dei luoghi più misteriosi e, paradossalmente, sottovalutati degli Stati Uniti orientali. In questo luogo si trova il sconcertante roccia conosciuta come "Judaculla Rock", un grosso masso di pietra ricoperto da una selva di strani disegni che secondo alcuni ricercatori potrebbero rislalire ad oltre 10 mila anni fa. La roccia è stata studiata da ricercatori di il mondo, ma nessuno, finora, è mai riuscito a decifrare gli enigmatici pertroglifi scolpiti su di essa, o capito che possa averli realizzati. Si tratta di un dei più grandi misteri archeologici del Nord America. Secondo la leggenda Cherokee documentata alla fine del 1800 dell'etologo James Mooney, i segni sulla roccia sarebbero stato creati da Jadaculla, un gigante dagli occhi a mandorla che ha dominato le montagne in un tempo remoto.
Noto anche come "Tsul'Kalu", era un essere potente che poteva saltare da una montagna all'altra e che aveva la capacità di controllare il tempo. tra tutti i simboli curiosi incisi sulla grande roccia, un'immagine particolare si distingue dalle altre: l'impronta di una mano con sette dita. Secondo la tradizione, Jadacullla avrebbe lasciato la sua impronta sulla roccia alla fine di uno dei suoi salti, usando il masso per tenersi in equilibrio. I verità, le leggende locali riguardanti Tsul'kalu sono numerose, ma secodo alcuni ricercatori frebbero tutto riferimento ad un periodo antico durante il quale dei "misteriosi giganti" abitavano in Nord America.
 La grande roccia è completamente ricoperta di incisioni rupestri, così numerosi da rendere difficile la distinzione delle singole forme. Il numero e la densità delle incisioni suggeriscono che essi non furono scolpiti in unico momento, ma in fasi sucessive.
 Le incisioni più antiche risalirebbero a 10 mila anni fa, metre le più recenti a non meno di 3 mila anni. Sulla roccia sono presenti le linee curve, marcature, strutture a ragnatela e altri strani segni. Alcuni pittogrammi sembrano essere animali, altri sembrano rappresentare figure umane. La realizzazione e il significato dei petroglifi rimane sconosciuta agli scienziati. Nè gli archeologi, nè i vecchi residenti sono stati in grado di decifrare i segni. Si tratta di codice preistorico? Una sorte di messaggio cifrato per le generazioni future? Difficile a dirsi, anche perchè nell zona non ci sono altre rocce con incisioni simili. La Roccia di Jadaculla rappresenta un unicum. Sono state avanzate numerose teorie e ipotesi nel corso degli anni. L'unica cosa che è certa è che il manufatto precede l'insediamento dei Cherokee nella Carolina del Nord.
Tuttavia, sua origine rimane ancora avvolta nel mistero. Per molte generazioni, gl indiani hanno cosiderato questo posto come un luogo sacro. Anche negli ultimi anni, il sito è stato utilizzato in segreto da numerosi gruppi di studenti della vicina Western Carolina University, soprattutto perchè pare che il sito rappresenti un punto caldo dal punto di vista paranormale. La pietra si trova alla base di un montagna e sotto di essa scende una grande vena di rame. L'intera montagna sembra essere piena di minerali e metalli. Questa disposizione è in grado di generare anomalie nel campo elettromagnetico intorno alla roccia, tanto da poter indotto gli antichi a cosiderarlo un luogo sarco. Alcuni testimoni hanno segnalato anche la presenza di inquetanti fonti luminose volanti intorno alla pietra e numerosi UFO apparire nella radura dove si trova. Secondo un'antica tradizione, ci sarebbero altre due pietre simili a qella di Jadaculla, una delle quali è stata sepolta durante le attività minerarie del XX secolo, l'altra non è mai stata scoperta, forse sepolta sotto la vegetazione o irriconoscibile per la grave erosione. Secondo alcuni archeologi, la reliquia di Jadaculla potrebbe essere la punta di un iceberg. Considerato che il sito non è mai stato scavato, non si può escludere che altri segni antichi e manufatti possano trovarsi a breve distanza sotto il terreno circostante. Chiunque vede la pietra per la prima volta elabora una teoria diversa su significato delle incisioni. Alcuni pensano che possa trattarsi di una mappa, altri di un trattato di pace, di un piano di battaglia, astratti simboli religiosi, o forse una vera e propria "Stele di Rosetta" che fornisce la chiave per l'interpretazione di una lingua finora sconosciuta.
 La caratteristica più curiosa è che, nonostante il gran numero di incisioni, nessuna di esse si presenta come un'immagine immediatamente riconoscibile. "Nessuno può dire con certezza cosa significhino le immagini sulla roccia", spiega Scott Ashcraft, archeologo dell'US Forest Service che ha studiato e fotografato la roccia per anni. "Noi non sappiamo il loro significato. E' andato perduto nella storia... Quando si accende un fuoco nelle della roccia, le immagini sembrano pendere vita, e forse uno sciamano utilizzava quedto rito per entrare in cotatto con il mondo degli spiriti". In ogni caso, la maggior parte degli studiosi sono d'accordo su una cosa: questo è un posto speciale: "mentre il fuoco danza vivace e le ombre si allungano, la roccia sembra parlarti... volendo custodire un segreto che forse rimarrà indecifrabile"
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fonte - vai
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link utili
http://sarde.altervista.org/2013/03/13/judaculla-rock-secondo-la-leggenda-queste-misteriose-incisioni-furono-fatte-fatte-da-un-terribile-gigante/
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PUERTA DE HAYU MARCA, UN ANTICO STARGATE IN PERU' ?




Quasi a 1300 km a sud-est di Lima, in Perù, presso le rive del lago Titikaka, si trova un sito che confonde i visitatori di tutto il mondo. Gli shamani visitano ancora questo luogo a compiere rituali e ad offrire preghiere alla parete rocciosa situata sull'altopiano, come fanno da generazioni.

Il sito è conosciuto come la "Puerta de Hayu Marca", o anche come la "Porta degli Dei". Lascia perplessi a vederla: una porta gigantesca, scavata nella solida roccia. Sembra davvero un accesso, ma non porta da nessuna parte!

Il sito si trova letteralmente in mezzo al nulla, ad oltre 4000 metri di altezza, eppure quella roccia ha chiaramente un gigantesco rettangolo intagliato e, al centro del rettangolo, in basso, c'è un incavo che sembra proprio una porta. I nativi peruviani la chiamano la "porta degli dei". Ma perchè creare una porta nella roccia che non conduce da nessuna parte? C'è un modo per attraversare questo accesso?

L'antiche leggenda peruviana racconta che tutte le Americhe un tempo erano unite sotto un unico capo e sotto una comune tradizione spirituale. Il nome"America" deriverebbe da "Amaru-ca-ca" o "Ameru", "Ameri-ca", che significa "Terra del Serpente", così denemominata dopo l'avento di un portatore di cultura e tecnologia conosciuto storicamente come Aramu Muru o Amaru (serpente/saggezza).

Aramu Muru proveniva dall'antico continente di Mu. Egli aveva con sè molti oggetti tecnologici, tra cui il potente "disco solare". Secondo i nativi del Perù, il re sacerdote, in antichità avrebbe assistito molte tribù primitive, dopo il suo arrivo all'indomani della distruzione di Mu e di Atlantide. Grazie al suo ausilio, le antiche tribù americane furono in grado di costruire imponenti templi megalitici che ancora sono visibili nel territorio mesoamericano.

Secondo la leggenda, questo primo re sacerdote attraversò il portale grazie ad un oggetto speciale che attivava l'apertura traformando la pietra in uno stargate. La leggenda narra che questo oggetto speciale doveva essere il "disco d'oro" che Aramu Muru aveva con sè. Attraversò lo stargate e nessuno lo vide mai più. Lo shamano presente, fu testimone dell'intero evento e lo raccontò alle varie tribù della zona, tramandandolo per le varie generazioni.

Gli archeologi che hanno esaminato la porta degli dei, hanno scoperto un piccolo avvallamento circolare al centro. C'è chi ipoteizza che, forse, questa depressione era il punto in cui si inseriva il disco d'oro. Secondo Philip Coppens, autore e giornalista investigativo, «sembra una storia di fantascienza. Si dice che il congegno fosse fatto tutto d'oro e di varie altre pietre preziose. Chiunque ne fosse in possesso, poteva giungere alla porta e farla funzionare, stabilendo un contatto con gli dei, oppure invocandoli».

Siamo tutti portati a pensare che si tratti solo di coincidenze o di fantasia. Noi invece crediamo che qualcosa di storico si nasconda dietro queste leggende: è possibile che questo disco d'oro avesse un collegamento con qualche antica civiltà extraterrestre e che fosse un congegno grazie al quale era possibile viaggiare tra diversi mondi.



Questo significherebbe prendere fisicamente una persona, portarla in un altro luogo o dimensione e riportarla indietro. Secondo le leggende locali, questi re sacerdoti, noti come "fratelli dello spazio", pare venissero da altri mondi. E' possibile che siano giunti sulla terra attraverso la porta degli dei?

«Nella lingua nativa del Perù, la parola "Chacana" indica le costellazioni come la Croce del Sud, Orione o le Pleiadi», spiega Jorge Luis Delgado Mamani, co-autore del libro "Andean Awakening". «Uno dei nostri anziani diceva che questa porta è il "ponte verso casa". In pratica, tutte queste leggende, hanno a che fare con i Fratelli dello Spazio».


Ma esisteva davvero un congegno capace di attivare questa porta? E se sì, dove conduceva il passaggio? Secondo i teorici degli "antichi astronauti", la porta degli dei è all'estremità di un tunnel spazio-temporale, una sorta di portale che collega ad un altra parte dell'universo o ad un altra dimensione.

Il tunnel gravitazionale è un costrutto teorico basato sulla Relatività Generale. Il concetto è che esiste davvero la possibilità che spazio e tempo siano connessi e che varie parti di spazio e tempo siano collegate da un piccolo canale. Se si creasse questa struttura, si otterrebbe una scorciatoia tra parti dell'universo molto distanti tra loro.

I tunnel gravitazionali sono, dunque, un elemento accettato dalla fisica teorica, ma sono mai esistiti nei luoghi più misteriosi della Terra?

Secondo Jason Martell, autore di "Knowledge Apocalypse", l'idea è che esistano degli stargate o che siano esistiti in tempi antichi. Sempre più spesso veniamo a conoscenza di molti manufatti o di rappresentazioni di persone che attraversano passaggi, o di strane forme di energia. Gli uomini dell'antichità non comprendevano la tecnologia, proprio come noi che cerchiamo di comprendere la possibilità dei tunnel gravitazionali.

E se la "Puerta de Hayu Marca" fosse l'estremità di uno di questi stargate utilizzati dagli "antichi astronauti" per giungere sul nostro pianeta? Potrebbe essere il motivo per il quale tanti considerano il Perù uno dei luoghi focali dell'attività UFO sul nostro pianeta?

Spesso si è parlato di strani fenomeni luminosi che hanno interessato il lago Titikaka e molti testimoni affermano di averne visto uscire degli UFO. La gente del posto parla da sempre di enormi globi di luce blu, oppure di dischi luminosi. Sono stati riportati addirittura avvistamenti di esseri extraterrestri, descritti come alti, pallidi, assolutamente differenti dalla popolazione locale sudamericana, che ha pelle e capelli scuri.

Fonte:
vai

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